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"Capitano, mio capitano...dentro quella coppa c'è la tua vita": la commovente lettera dell'ex sindaco Ricci al figlio campione

Le emozionanti parole rivolte a Giampaolo "Pippo" Ricci che ha conquistato il titolo italiano di pallacanestro con la Virtus Bologna

"Capitano mio Capitano, alza quella coppa, alzala alta. Ora non puoi vedere cosa c'è dentro, ma io lo so". Si apre così la lettera di Francesco Ricci, ex sindaco di Chieti dal 2005 al 2010, indirizzata a suo figlio Giampaolo, per tutti "Pippo", che venerdì scorso ha alzato da capitano il trofeo per la vittoria del massimo campionato di pallacanestro con la Virtus Bologna.

In quella coppa Francesco Ricci rivede "i 152.000 'suicidi' nella palestra della Stella Azzurra, le grida di Germano, i sacrifici, le rinunce, le lacrime tue e nostre, le incomprensioni passate e recenti". A qualche addetto ai lavori troppo critico con il capitano della Virtus dice:  

"Ma che ne sanno loro di cos'è un Capitano? Uno che difende anche per chi non lo fa, che fa sempre il taglia fuori per far prendere i rimbalzi ai compagni, che va a bloccare su tutti, che rinuncia ad un tiro per far brillare il compagno, che in ogni gesto, in partita come nello spogliatoio o in allenamento, distribuisce energia, positività, unità, solidarietà di squadra, spesso rinunciando ai propri spazi, conquistati proprio con quei sacrifici? Già, che ne sanno?".

E poi "in quella coppa ci sono tante cose belle: l'amore sconfinato dei tuoi genitori, di Silvia, di tuo fratello e tua sorella, delle due famiglie di origine, di cui sei fantastica sintesi, dei tuoi e dei nostri amici. Ci sono la stima e l'affetto di tanti compagni di squadra e di tanti allenatori, non tutti certo, ma tanti per cui sei diventato amico vero. C'è il cammino universitario, anch'esso pieno di sacrifici e difficoltà, ma anche di soddisfazione e di gioia. C'è un po' di Africa, un po' di Roma, tanto di Casalpusterlengo, di Tortona, di Verona, di Cremona, tanta Bologna e tanta Chieti, in cui tutti dicono di ammirarti. Ci sono le oltre 1000 pizze non mangiate, i 10.000 pranzi e cene dietetici, le birre non bevute,  le gite e le vacanze non fatte, le rinucie di tutti i tipi".

Infine Ricci padre dice a suo figlio: "Allora tienila alta, quella coppa, perché anche se è solo una coppa con una medaglia,  dentro c'è la tua vita, che, converrai con me, è  valsa la pena vivere così fino ad oggi. Certo, ma veramente certo che il meglio deve ancora arrivare. Capitano mio Capitano. Papà".

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