rotate-mobile
Calcio

L'ex neroverde Fabio Quagliarella dice addio al calcio giocato. Ha sempre Chieti nel cuore

Al Chieti una stagione e mezza da big prima di spiccare il volo: 43 presenze e 19 gol

Un grande del Chieti che fu ha detto basta col calcio giocato. Fabio Quagliarella ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Lo stesso ex attaccante neroverde, che da Chieti è partito nella sua scalata, a 40 anni ha dato la notizia ai microfoni di Sky Sport: "Sono costretto a smettere di giocare. Sono svincolato, ma sono in condizioni fisiche inaccettabili per poter tornare in campo. Ora avrò tutto il tempo per capire quale strada intraprendere", le parole commosse. 


Quagliarella ha segnato 242 gol in carriera con le maglie di Fiorentina, Chieti, Torino, Ascoli, Sampdoria, Udinese, Napoli, Juventus e Italia. Lo scorso 30 giugno si era svincolato a parametro zero dalla Sampdoria, retrocessa in Serie B. In maglia blucerchiata si era laureato capocannoniere della Serie A nella stagione 2018/2019 con 26 gol. E' stato uno degli attaccanti più prolifici della nostra Serie A, ma la sua esplosione è avvenuta in C, proprio con la maglia del Chieti. Storia di inizio Anni Duemila. 

Fabio Quagliarella dava spettacolo all’Angelini. E non è un modo di dire Un anno e mezzo con la maglia neroverde. Correva l’anno 2003 quando arrivò a Teate in prestito. Era un giovane attaccante diciannovenne di belle speranze, formatosi nelle giovanili del Torino e aveva già esordito in A in maglia granata a fine campionato del 2000, e lasciò Chieti da attaccante in rampa di lancio e come uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico italiano. E non ha tradito le promesse. A Chieti è rimasto molto legato. E non poteva essere altrimenti. Quagliarella arrivò in Abruzzo reduce già da un’altra esperienza in C, con la Florentia Viola, il club nato dopo il fallimento della Fiorentina, ma nel gennaio 2003, transitando per la casa madre, il Toro, giusto di passaggio, ecco lo sbarco al Chieti. Nella prima mezza stagione è allenato da Piero Braglia e gioca 10 gare, segnando 2 volte. Ma è l'anno dopo che diventa un vero big. Restare a Chieti si rivela la scelta giusta. Anzi, la scelta migliore possibile. Quello neroverde diventa il suo trampolino di lancio in una stagione (per lui e per tutti) indimenticabile: 32 partite e 17 gol, che gli fanno mettere addosso gli occhi di tutto il panorama calcistico.. È nata una stella a Chieti: la squadra neroverde vola e sfiora addirittura i play-off, sotto la guida di Dino Pagliari, subentrato a Florimbi che a sua volta aveva sostituito alla quarta giornata Alberti. Quel Chieti sfonda il record di punti nel campionato di C1, chiudendo a 48, alle soglie della zona spareggi promozioneregalando emozioni indelebili ai tifosi di una squadra che voleva regalare un vero capolavoro alla città.
Il rapporto con Chieti non si è più interrotto. A lui fu assegnato il Premio Prisco 2018, preferito nella circostanza a Gigi Buffon e Federico Chiesa dalla Giuria. "Il Chieti è stato il primo club che mi ha dato la possibilità di giocare con continuità”, ha spesso ripetuto negli anni. Una questione di attaccamento che il tempo non ha scalfito. Si chiama riconoscenza. È per questo che è rimasto così tanto nei cuori dei tifosi teatini tanto che  nell’anno del centenario una maglia del Chieti ha fatto il tragitto Abruzzo-Liguria ed è arrivata nelle mani di Fabio. Alla festa dei primi cento anni neroverdi Quagliarella non poteva mancare. Una foto, un sorriso e tanti ricordi. E quella maglia che Fabio conserva gelosamente perchè piena zeppa di promesse che poi ha mantenuto. 
Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'ex neroverde Fabio Quagliarella dice addio al calcio giocato. Ha sempre Chieti nel cuore

ChietiToday è in caricamento