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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Arbitro schiaffeggiato, arriva la maxi squalifica per un calciatore del Liscia

L'aggressione avvenuta a CIvitella Messer Raimondo in una partita di Terza categoria tra il Liscia 2019 e la Civitellese

Uno schiaffo all'arbitro costa due anni di squalifica ad un giocatore del Liscia Calcio 2019, squadra di Terza categoria della provincia di Chieti. L'increscioso episodio di violenza è avvenuto domenica scorsa, nel match di campionato giocato a Civitella Messer Raimondo contro la locale formazione della Civitellese. Due calciatori del Liscia si scagliano contro il direttore di gara Oscar Pinto con "comportamento offensivo e minaccioso", come riporta il provvedimento del giudice sportivo Carmine Di Risio. Duri i provvedimenti disciplinari nei confronti di Mamadou "Boris" Ceesay e Giulio Di Viesti, i due attaccanti del Liscia protagonisti della vicenda. Il primo è stato fermato per due anni, fino al 23 marzo 2025. Le motivazioni: "Perché a fine gara - si legge nel comunicato - assumeva un comportamento offensivo e minaccioso nei confronti del direttore di gara, che si concretizzava con un violento schiaffo in pieno volto che provocava intenso dolore e arrossamento del labbro. In seguito, il direttore di gara si recava presso la vicina guardia medica di Torricella Peligna, come da referto medico allegato al rapporto di gara".

Di Viesti, capocannoniere del Liscia, se l'è "cavata" con cinque giornate di squalifica: "A seguito di espulsione, assumeva un comportamento offensivo e minaccioso nei confronti del direttore di gara, che si concretizzava in un contatto fisico, senza conseguenze".

Oltre al dispiacere degli sportivi di Liscia per il brutto episodio e per la perdita di due giocatori importanti nelle prossime partite, si aggiunge la delusione del sindaco di Liscia, Antonio Di Santo: "Mi spiace per mister Lacanale e la società - ha dichiarato sul Centro - , non giudico le decisioni del giudice sportivo perché non ho visto la partita né qualcuno in paese aveva parlato di quanto accaduto domenica. Posso assicurare tuttavia che il fatto stupisce perché sia la squadra che la tifoseria del Liscia sono sempre state razionali e non violente. In ogni caso, come primo cittadino, stigmatizzo ogni forma di violenza negli stadi e ricordo che il calcio è uno sport e una occasione di svago. Ogni eccesso va stigmatizzato".

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