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Fossacesia: le spoglie del ciclista Alessandro Fantini sono tornate a casa

Le sue ceneri sono state accolte nella piazza a lui intitolata tra gli applausi e poi deposte nella cappella di famiglia

Grandi emozioni nel weekend a Fossacesia. Una lunga serie di eventi per il 60esimo anniversario della scomparsa del ciclista Alessandro Fantini, una delle figure “simbolo” dello sport regionale, protagonista dal 1948 al 1961 di successi dal valore assoluto, come le vittorie di tappa al Tour de France, quelle del Giro d’Italia, la maglia rosa indossata nel 1956, quando nell’arrivo a Pescara da Rimini fu accolto allo stadio Adriatico nel tripudio generale. Nel 1961 durante una volata a Treviri, nel Giro di Germania, cadde rovinosamente e non si risvegliò più.

Le spoglie di “Sandrino”, per 60 anni custodite a Brescia, sua città d’adozione, sabato pomeriggio sono finalmente ritornate nella terra d’origine, amatissima dal campione in un legame indissolubile. Il sogno di Fossacesia e dell’Associazione Ciclistica a lui intitolata si è così realizzato, con la famiglia Fantini che ha accolto con commozione l’iniziativa, riannodando i fili di un amore mai interrotto, sempre alimentato. Le sue ceneri sono state accolte in piazza (ovviamente a lui intitolata) tra applausi e lacrime, riflessioni e ricordi, poi deposte nella cappella di famiglia. La stele, opera dello scultore Antonio Di Campli, è stata realizzata proprio per celebrare l’evento. Marina, che aveva solo un anno quando Alessandro Fantini concluse la sua vicenda terrena, ha vissuto momenti di grande emozione, in un abbraccio collettivo che ha riportato “Sandrino” finalmente a casa. “Un momento straordinario e indimenticabile – ha detto – che testimonia quanto la terra d’origine di mio padre sia forte, tenace e generosa, legata alla sua identità e agli uomini che l’hanno rappresentata degnamente. Papà sarà contento ora di riposare a casa”.

Le celebrazioni sono state caratterizzate da una lunga serie di appuntamenti, organizzate dall’Associazione Ciclistica “Fantini”, presieduta da Antonio Cimini, dal vice Giordano Spoltore e sostenuta dalla passione del segretario Mariano Fantini. Interessante il convegno su Ciclismo e Sicurezza, con la partecipazione della Fondazione intitolata a Michele Scarponi, attiva nel promuovere nuove sensibilità e coscienze per prevenire incidenti stradali. Di rilievo “Il sorriso del ciclista” opera teatrale del regista Nicolino Stante e il documentario sulla vita del ciclista a cura del giornalista Marco Romani.

Gran finale, domenica mattina, con la 60esima edizione del Gran Premio Alessandro Fantini, dedicata alla categoria Allievi, una delle più longeve nel panorama ciclistico nazionale.
Giovani e promettenti atleti provenienti da tutta Italia hanno dato vita ad una competizione da sempre prestigiosa, quest’anno impreziosita dalla presenza di una squadra di Brescia, nell’ideale abbraccio con Fossacesia, nel segno di Fantini. Gradino più alto del podio per Leonardo Di Santo del team Go Fast. Seconda piazza per Angelo D’Orazio, A.C.D Guarenna. Terzo gradino per Manuel Franzoni, Otelli-Carin-Baiocchi. Un degno finale ovviamente in bici, nei sorrisi della bella gioventù, nel ricordo e nell'esempio di “Sandrino” che è tornato ora a guardare il mare, a respirare l’aria di casa, a sentire il calore della sua gente.
 

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