"Non ce la faccio ad andare in bici", il dolore di Ciccone

La stagione di Giulio Ciccone era iniziata nel migliore dei modi. Risultati positivi, prestazioni in crescendo e la sensazione di poter arrivare a correre un Giro d'Italia da grande protagonista. Ora invece il ciclista teatino vive l'incubo di non poter essere ai nastri di partenza della Corsa Rosa, tra l'altro proprio dalla sua terra, dalla Costa dei Trabocchi. Lui, come il conterraneo e compagho di team, Dario Cataldo, rischia di essere un'assenza pesante al Giro. Non solo per i tantissimi tifosi abruzzesi. Ciccone ha contratto il Covid-19 (tampone positivo un paio di giorni fa) e rischia a questo punto di saltare purtroppo la corsa. Una beffa atroce per il 28enne della Trek-Segafredo, ma i medici della squadra non hanno ancora perso le speranze di portarlo.

"Non ce la faccio"

“Le sensazioni fisiche sono addirittura peggiorate. Naso chiuso, mal di gola, dolore alle orecchie, stanchezza e tosse. Di andare in bici non se ne parla, non ce la faccio proprio. Sto solo riposando, a letto. Non posso fare altro. Sono in contatto con il medico Daniele, e di giorno in giorno valuteremo la situazione“, ha detto il corridore teatino alla Gazzetta dello Sport. “Pensare al Giro mi fa un gran male, perché dopo aver sognato per mesi la grande partenza nel mio Abruzzo, ora questo rischia di svanire. Mi piange il cuore“, aggiunge Ciccone, una delle maggiori speranze del ciclismo italiano per il prossimo Giro assieme a Filippo Ganna. 

Lo scalatore, classe 1994, aveva raccolto riscontri importanti nella campagna delle Ardenne, con un 5° posto alla Freccia Vallone ed un 13° alla Liegi, dopo un inizio di 2023 in crescita tra la Valenciana, la Tirreno Adriatico e il Giro di Catalunya. Ora, però, rischia di vivere una beffa atroce: perdersi il Giro d'Italia e la grande partenza dalla "sua" Costa dei Trabocchi.