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La Libertas Stanazzo torna in campo: giocherà nella serie D di calcio a cinque

La squadra composta dai detenuti del carcere di Lanciano, nata nel 2014, ai nastri di partenza del torneo 2021/2022 dopo lo stop imposto dalla pandemia

I detenuti del carcere di Lanciano di nuovo in campo. Inizia la stagione in serie D di calcio a cinque per i ragazzi della Libertas Stanazzo, presentata ieri nella Casa Circondariale la Lanciano. La società iscritta al torneo di serie D è il frutto del progetto “Mettiamoci in gioco”, partito nel 2014 grazie all’intuizione dell’attuale Presidente Lnd Abruzzo, Ezio Memmo, e il presidente della Delegazione di Teramo, Sandro Di Berardino, con la piena disponibilità del direttore dalla Casa Circondariale di Lanciano, Mario Giuseppe Silla. Alla squadra è stata donata una divisa da gioco: ora è tutto pronto per il ritorno in campo.
“Dopo due anni di pandemia, ci siamo rimessi in gioco anche noi - ha dichiarato Silla – , visto che questo è il primo progetto che realizziamo. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la partecipazione di questi ragazzi al campionato di serie D di calcio a cinque. Con la loro tenacia e la loro forza abbiamo infatti superato enormi difficoltà e limitazioni”.
“Mettiamoci in gioco è un progetto importante per tre motivi – ha aggiunto il presidente Memmo – il primo è prettamente sportivo in quanto consente ai ragazzi di svolgere attività fisica; il secondo permette loro, attraverso il rispetto delle regole che lo sport impone, un processo importante di integrazione e un bel percorso sotto l’aspetto educativo; il terzo riguarda l’opportunità di interagire con le altre società sportive le quali, a loro volta, avranno modo di capire e conoscere le difficoltà vissute dai detenuti”.
“L’attività sportiva si pone – ha sottolineato il responsabile del Calcio a 5 del Comitato regionale, Salvatore Vittorio – l’arduo ed ambizioso compito di guidare i detenuti verso un percorso basato sulla condivisione di valori sani, che permetterà loro di riscattarsi. Impegno, correttezza, consapevolezza, capacità di relazionarsi con l’altro e rispettarlo: questi sono solo alcuni degli aspetti positivi che si vogliono incoraggiare. Mettiamoci in gioco quindi riveste una grande importanza anche per le Società Sportive, in quanto permette loro di vivere un’esperienza umana, educativa e di aiuto al prossimo, unica nel suo genere”.
"I ragazzi dovranno imparare a rispettare le regole e le decisioni poste in essere da coloro che giudicano la partita; sarà un percorso importante di crescita anche sotto il profilo della formazione del concetto di squadra e del gruppo che si creerà negli spogliatoi”, ha chiuso la giornata il consigliere nazionale Figc, Daniele Ortolano.
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