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Emergenza cinghiali, la Provincia emana un decreto

La Giunta Giuseppantonio emana una delibera per cercare di far fronte ai danni effettuati dai cinghiali. Molte devastazioni hanno portato addirittura alla chiusura di alcune aziende agricole.

È da mesi che nella provincia di Chieti si ha una vera emergenza cinghiali. Per questa che è diventata una piaga per il territorio si è giunti ad una delibera decisa dalla Giunta provinciale, con la quale si adottano dei provvedimenti rapidissimi per cercare di contenere il numero dei cinghiali. Gli attacchi alle colture hanno indotto agricoltori e allevatori ha chiedere il risarcimento dei danni alla provincia, con spese insostenibili per l’ente.

Il presidente della Provincia di Chieti Enrico di Giuseppantonio, il consigliere alla Caccia Giovanni Staniscia, insieme al presidente della Commissione Agricoltura Franco Moroni e l’assessore all’Ambiente Eugenio Caporrella hanno presentato il decreto analizzando come si interverrà immediatamente sulla questione. Innanzitutto ci sarà una prima fase definita di emergenza nella quale si analizzerà velocemente dove si avvistano i cinghiali, e una fase programmatica con un censimento degli animali che vanno abbattuti, basandosi sui piani dell’ISPRA. L’obiettivo, secondo il Presidente di Giuseppantonio, è creare una rete operativa che vedrà l’ente provinciale coordinare gli interventi con la collaborazione degli ATC competenti, delle organizzazioni agricole, delle comunità montane e i sindaci.

In pratica una volta che ad un sindaco viene comunicata la presenza di cinghiali su un proprio terreno, questo allerta la Provincia che con la Polizia Provinciale pianifica l’intervento con la collaborazione di Prefettura e Polizia, per informare la cittadinanza, e poi procedere alla rimozione degli esemplari.

Gli ungulati non solo devastano in maniera spesso irrecuperabile coltivazioni praticamente in tutto l’Abruzzo, ma ormai in alcuni paesi di spingono fino a dentro i centri abitati. Il mese scorso erano stati fotografati  circa venti esemplari passeggiare indisturbati sulle piste ciclabili di San Vito Chietino, altri sono stati  avvistati addirittura sulle spiagge. Caso "simpatico" fu quello pubblicato dall’ Huffington Post Italia, che parlava di alcuni esemplari che,  giunti nel cortile di un albergo si abbeverarono nelle acque della piscina tra lo stupore dei turisti.

Al di là di problematiche secondarie è l’agricoltura a pagare un prezzo elevatissimo rispetto agli scempi che compiono i cinghiali. La Coldiretti da tempo denunciava devastazioni dovute al moltiplicarsi di questa specie con casi eclatanti in cui imprese agricole sono state costrette ad abbandonare la coltivazione dei campi. Tutto ciò non è assolutamente accettabile, per tanto vedremo se attraverso gli interventi decisi, si riuscirà a porre un freno alle deturpazioni dovute ai cinghiali.

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