Lo zì pret, o prete nel letto: l’usanza abruzzese dello scaldaletto di una volta
In Abruzzo si parla di zì pret, ossia il prete nel letto. Ma, attenzione, non si tratta di una persona addetta a scaldare materasso e lenzuola, bensì di uno strumento particolare
Come si scaldavano le persone quando non c’erano i riscaldamenti? Una domanda che è tornata particolarmente in voga soprattutto in questo ultimo periodo in cui si parla di caro energia e razionamenti di luce e gas.
Se non possiamo azionare liberamente i termosifoni e se non è possibile accendere uno scalda-sonno, allora bisogna trovare un’alternativa. E questa potrebbe arrivare dalla saggezza contadina, e non solo, di un tempo.
In Abruzzo si parla di zì pret, ossia il prete nel letto. Ma, attenzione, non si tratta di una persona addetta a scaldare materasso e lenzuola, bensì di uno strumento particolare.
Nel letto, prima di addormentarsi, veniva posto un braciere da mettere sotto le coperte. Veniva riempito delle braci del caminetto o del focolare. Lo scaldino veniva poi messo nel prete, un attrezzo di legno formato da due assi ricurve. Sembra una specie di gabbia e serviva per alzare le coperte, per evitare bruciature e per favorire meglio il calore nel letto.
A questo punto c’è da chiedersi: questo inverno torneremo alle vecchie abitudini di un tempo?