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Storia di Fenaroli, il compositore frentano cresciuto a Napoli

Nato a Lanciano nel 1730, fu mandato a studiare musica a Napoli da ragazzino e lì rimase per tutta la vita. Ma mantenne un forte legame con la città natale, dove scelse di fare testamento e dove sono conservate alcune sue composizioni

Ricorre quest’anno il bicentenario della morte, ma Fedele Fenaroli, compositore nato a Lanciano, viene ricordato ancora oggi, nella sua città natale, con un concerto in programma domenica, nella chiesa di Santa Lucia. Inoltre, proprio a Fenaroli è intitolato il teatro della città frentana. Ma chi era Fedele Fenaroli?

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In realtà, quasi tutta la sua vita fu a Napoli, dove morì nel 1818, ma il legame con la città natale non si spezzò mai. La sua famiglia, originaria di Bergamo, scelse di trasferirsi a Lanciano, nota in quegli anni soprattutto per le ricche fiere commerciali che favorivano gli scambi anche con i Paesi dell’Adriatico. E qui Fedele Fenaroli nacque, il 25 aprile 1730. 

L’evento determinante della sua giovane esistenza fu la scomparsa del padre Francesco Antonio Fenaroli, quando Fedele aveva solo 8 anni. Una perdita importante, perché proprio dal padre, maestro di cappella della Santa casa del Ponte di Lanciano, il ragazzino aveva imparato i primi rudimenti della musica. E da subito fu chiaro che per la musica il giovane Fedele era portato. A 14 anni, la madre lo mandò a Napoli, dallo zio Nicolantonio Perrini. E qui Fedele Fenaroli si formò culturalmente e musicalmente, studiando al conservatorio di Santa Maria di Loreto fino ai 22 anni. 

Da allora, la sua attività di compositore e insegnante di musica non ebbe mai fine, fino alla morte, a 88 anni. Una carriera ricca, che lo rese membro della Reale società borbonica di Lettere e arti e direttore della Nobile Accademia di Dame e cavalieri. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa dell’Ecce homo di Napoli. 

Nonostante il trasferimento in giovane età nella città partenopea, Fedele Fenaroli non spezzò mai il rapporto con la sua città natale. Tanto che, quando si trovò a dover stilare testamento, si rivolse a un notaio frentano, Giacinto Muzzini, che lo autenticò il 21 settembre 1805 proprio a Lanciano. Inoltre, proprio qui sono conservate molte sue composizioni.

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