In tanti alla visita guidata in piazza San Giustino e il Comune conferma lo sblocco del tesoretto di 353.000 euro
Un ponte di collegamento tra cittadinanza ed istituzioni. Questo l’input che scaturisce dalla visita guidata sul cantiere di Piazza San Giustino, organizzata dalla Soprintendenza di concerto con l’Amministrazione comunale.
La città, nonostante il vento e sprazzi di pioggia, ha risposto con attenta partecipazione agli stimoli proposti dagli archeologi nell’imponente laboratorio a cielo aperto di Colle Gallo. E dietro l’angolo si profila l’agognata disponibilità del tesoretto di 353.000 euro, che tornerà molto utile nella prosecuzione e nell’approfondimento dei sondaggi di archeologia preventiva, allo stato ancora nelle cure della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a suo tempo accantonato a titolo di ribassi d’asta, come da normativa in materia di appalti nei cantieri pubblici. L’iter di trasferimento della somma al Comune è a buon punto, dopo la formale richiesta di recente avanzata dalla municipalità teatina. “Da Roma”, spiega l’assessore ai lavori pubblici Stefano Rispoli, presente sul cantiere in compagnia del Sindaco e del suo vice Paolo De Cesare, “ci hanno chiesto, prima di liberare la somma, come intendiamo utilizzare le risorse, il nostro apparato tecnico è dunque impegnato in nuovi computi metrici che terranno conto non solo degli scavi in se ma anche di tutto ciò che in termini di costi deve essere previsto, mi riferisco al restauro ed al consolidamento dei reperti più significativi, agli arredi urbani del sito ed alla sorveglianza”. Ed anche, aggiungiamo, a quanto occorra per proseguire i sondaggi nella porzione di piazza non ancora indagata. Circa l’auspicato incontro col Ministro Dario Franceschini, è lo stesso Sindaco, Diego Ferrara, a confermare la volontà della giunta circa “un confronto cordiale e costruttivo col titolare del Ministero della Cultura, Franceschini ha sempre dimostrato ascolto per le esigenze del territorio abruzzese e noi andremo a rappresentargli che nostra intenzione, dopo il programma delle tre T, Teatro, Terme e Tempietti romani, è continuare a riservare attenzione per Chieti ed il suo patrimonio artistico-archeologico e culturale”.
Ed ancora: “la vostra partecipazione a questa bella iniziativa per la cui riuscita ringrazio la Soprintendente Rosaria Mencarelli”, continua il primo cittadino riferendosi ai molti giovani, alle famiglie ed ai rappresentanti della stampa presenti all’appuntamento tematico, “ci spinge a rivendicare il meglio per il nostro territorio, invito tutti a proseguire sulle basi del sereno confronto, da parte nostra accettiamo ogni contributo di idee che possa coniugare le esigenze di una piazza finalmente fruibile e di reperti godibili nei modi e nelle forme, anche documentali, suggerite dalla Soprintendenza alla quale ci siamo sempre affidati in termini di fiducia e collaborazione”. E dopo le difficoltà tecnico-giuridiche palesate dal Comune ai rappresentanti di “Chieti è anche mia” in ordine alla accettazione della raccolta fondi per l’approfondimento degli scavi, anche la Soprintendenza, che rappresenta l’altra Istituzione cui eventualmente far pervenire gli oltre 7.000 euro già disponibili, oppone un cortese diniego “pur apprezzando la generosità di tanti cittadini”. A dirlo è proprio la Soprintendente Rosaria Mencarelli che, dopo aver sottolineato come la visita guidata in Piazza San Giustino e quella prevista per sabato al parco delle Terme Romane rappresentino “importanti occasioni di arricchimento per la nostra Città”, precisa: “purtroppo la raccolta non è stata praticata con lo strumento dello ‘Art Bonus’ o della sponsorizzazione classica che però si addice più alle grandi aziende, l’Ente che rappresento non ha una autonomia di bilancio come ad esempio il Parco del Colosseo, quindi non possiamo incassare alcun che direttamente e, pertanto, dobbiamo muoverci nell’ambito degli indirizzi e delle modalità ministeriali”.
”Rispettiamo le posizioni istituzionali”, commenta al riguardo l’avvocato Alfredo Luciani a nome dei promotori di ‘Chieti è anche mia’, “il nostro auspicio era quello di poter privilegiare gli scavi, in tal senso ribadiamo come la raccolta fondi proseguirà come previsto fino al 31 luglio, dopo di che prenderemo atto anche delle attese indicazioni del Comune in relazione ad un diverso utilizzo della somma, utilizzo che però dovrebbe restare confinato in iniziative culturali o di pubblica utilità realizzanti quello spirito filantropico che ha da sempre distinto il nostro operato”. E ritorniamo alla visita guidata. Circa duecento i cittadini che hanno raccolto l’invito della Soprintendenza. “Una vera festa per i nostri ragazzi, nel cuore delle origini di Teate”: così Matilde Della Valle, coordinatrice del Campus Smile multi-indirizzo sportivo-culturale, che guida una ventina di adolescenti con magliette colorate e zainetti, scalpitanti per l’inconsueta e nel contempo formativa “scampagnata” fra reperti di varia stratificazione. “E’ proprio questo”, spiega ai visitatori, il funzionario archeologo Rosanna Tuteri, responsabile scientifica degli scavi, “noi siamo stati interpreti di un’epoca speciale e privilegiata, a differenza dei nostri predecessori possiamo solo oggi godere del privilegio di poterci rendere conto, attraverso lo scavo stratigrafico, di tutte le fasi che hanno interessato la piazza e delle diverse quote che l’hanno contraddistinta, da quella più alta dove ora insiste la cripta della Cattedrale, a quella che degradava verso la zona a valle, in direzione ovest, lì dove sarà poi costruita l’ex porta Zunica”. Dalla fase romano- augustea a quella repubblicana, da quella medioevale a quella ipoteticamente marrucina ed arcaica per via dei blocchi di pietra, compatibili con la tipologia di larghi tratti dei Tempietti e definiti di reimpiego, insistenti proprio alla confluenza fra palazzo Mezzanotte ed il Tribunale. Il tutto con un occhio di riguardo agli intonachi affrescati, ai pavimenti musivi ad oggi individuati: “il mosaico studiato da Vincenzo Zecca nel 1880, ed altre piccole porzioni anche di disegno ed impianto diversi rinvenuti nei pressi, circostanze queste”, prosegue Rosanna Tuteri, “che non hanno evitato, proprio a partire da quegli anni considerati di particolare fermento culturale, vere e proprie manomissioni del patrimonio archeologico cittadino, ad iniziare dalla costruzione del cisternone ottocentesco”. E poi altri tuffi nel passato. La imponente cisterna romana, allo stato interrata, riemersa dai sondaggi effettuati a margine della scalinata del Duomo, la zona del rinvenimento della famosa testina della Venere Teatina, quella della colonna romana dello stesso tipo di quella ospitata nella Cripta e sulla cui sommità è stato esposto il busto di San Giustino, le fortificazioni [angioine?]. Per finire con i numerosi indizi di urbanizzazioni selvagge sparsi qui e là ad intersecare e “provocare” i reperti archeologici, come canalette, tombini, tubi in piombo. A testimonianza che il mancato rispetto per la nostra memoria si è purtroppo spalmato equamente in vari epoche e contesti. Fin qui la funzione degli archeologi distintisi nelle operazioni di scavo. Insieme a Rosanna Tuteri: Maria Di Iorio, Paola Riccitelli, Serafino Lorenzo Ferreri. Su Colle Gallo erano presenti anche l’assistente scientifico Sabatino Letta, l’architetto Paolo Fraticelli, e, sul fronte progettazione, gli architetti Maria Cicchitti e Gianfranco Scatigna, quest’ultimo anche in qualità di responsabile della sicurezza di cantiere. “Abbiamo allestito il percorso per i visitatori”, dice Pietro, il capocantiere responsabile delle maestranze della ditta appaltatrice, “come se fosse un percorso dell’antica Pompei, ci abbiamo messo il cuore”. Quel cuore che, in una parola, si pronunzia: Teate.