La "Via degli Ipogei": le giornate Fai di primavera innescano un ambizioso programma per la Chieti Sotterranea
La “Via degli ipogei”. Dopo il recente ‘suggerimento’, lanciato da queste colonne su una ipotetica “Via degli affreschi” [ChietiToday del 15 febbraio scorso], è la volta della Chieti sotterranea, con particolare riguardo a cisterne monumentali ed edifici pubblici, ma anche privati, di Teate Marrucinorum. Le giornate FAI di primavera del 26 e 28 marzo, organizzate con sapiente regia dalla delegazione teatina del meritorio sodalizio per l’Ambiente e con la determinante collaborazione, fra altre sigle ed Istituzioni anche scolastiche, dello Speleo Club Chieti [che nella circostanza ha annunziato l’apertura del “34° corso di Speleologia di primo livello” previsto dal 4 aprile al 16 maggio prossimi], offrono lo spunto per una mappatura di un possibile percorso a tutto tondo, magari da articolare sulla base di protocolli organici di fruizione dei beni archeologici, monumentali e museali della Città. Alcune intese, come vedremo, già esistono. E fungono da significative esperienze pilota per una Città sostenibile anche dal punto di vista della interazione tra il suo illustre passato ed un futuro che non può prescindere da quel turismo culturale da sempre indicato quale volano per la crescita globale del capoluogo teatino. 1. CAVITA’ DI ARENARIA DI PALAZZO MEZZANOTTE. Accessi principali zona Porta Pescara, proprietà frazionata verticale di privati con interventi comunali anche in relazione ad attigua falda acquifera comportante canalizzazione flussi di scorrimento sotterraneo con verosimili infiltrazioni, da verificare mediante studio organico geologico, nel sistema ipogeo. Estensione oltre ml 200 con diverticoli a partire da area Sant’Agata del rione Trivigliano, datazione del litotipo: ‘Pleistocene Inferiore’, difficoltà moderata con accompagnamento speleologi e dotazioni di sicurezza causa la presenza di crolli, ostruzioni e sostruzioni di epoca contemporanea che riducono la parte esplorabile, tempi medi di visita 30 minuti, fondi già stanziati dal Comune per ulteriori interventi di risanamento e consolidamento € 115.000 [un primo lotto di riqualificazione risale agli anni 2000], occorrenza complessiva stimata per allestimento intero percorso attrezzato € 250.000. Ricognizioni speleologiche effettuate da Speleo Club Chieti e CARS [Centro Appenninico Ricerche Sotterranee] con possibili sinergie di percorsi didattico-scientifici e residualmente turistici con le cavità di Via Ciampoli, Via 123° Fanteria, Via Spaventa, Via Asinio Herio, Via Pianell-Via Ricci. 2. IPOGEO DI PIAZZA UMBERTO I. Accesso da Palazzo del Governo, proprietà Ente Provincia-Comune, estensione verso edificio Banca d’Italia [già sito del palazzo dei Valignani del ramo di Vacri, crollato nel 1913, ora sede provvisoria comunale] e piazza Valignani con proiezioni, non visitabili -causa riempimenti di limo con accumuli a livello di volte- sotto Teatro Marrucino, dimensioni 30X60 con originaria suddivisione in 16 navate, pilastri in mattoni e volte in calcestruzzo romano, fondo leggermente fangoso per infiltrazioni da penetrazioni laterali e risorgive, datazione fase di concepimento ed utilizzo del manufatto quale ‘magazzini’: II sec. d.C. [nei pressi, in Piazza Valignani, nel 2004 vennero individuati resti di coevo edificio annonario con porzioni musive di pregio, non visibili poiché inglobate in ‘protezione’ in cemento armato sotto il livello di calpestio della piazza], datazione impiego quale cisterna per approvvigionamento idrico: III secolo d.C. Ultima fruizione: rifugio antiaereo, 1940-1944, difficoltà ‘facile’, tempi medi di visita 15-20 minuti, fondi già stanziati dal Comune per nuove opere di risanamento ambienti utili alla riapertura € 110.000 [occorrenza complessiva stimata per allestimento intero percorso attrezzato € 250.000]. 3. IPOGEO OTTOCENTESCO DI PIAZZA SAN GIUSTINO. Accesso dalla piazza, zona antistante la facciata della Cattedrale sulla direttrice di Via Caio Asinio Pollione, proprietà Comune, dimensioni 13X9, datazione 1880, concepimento originario conserva idrica, difficoltà ‘facile’ all’esito della realizzazione di scala d’accesso, attualmente ingresso verticale a botola consentito solo a speleologi, tempi medi visita guidata 10 minuti, fondi già stanziati dal Comune per adeguamento accesso € 115.000, [occorrenza complessiva stimata per allestimento percorso € 150.000]. In zona, Via Chiarini, da segnalare i locali sottostanti palazzo Valignani, sede storica del Comune di Chieti, che saranno deputati ad ospitare il punto informativo-dependance museale ‘civica’ [importo già stanziato dal Comune € 80.000 per la ristrutturazione, da finanziare presidii anti intrusione ed allestimenti museali] sui reperti rivenienti dagli scavi di archeologia preventiva di Piazza San Giustino condotti dalla Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara nell’ambito dei lavori di riqualificazione dell’intera area di Colle Gallo. Sempre a Colle Gallo, un futuro in termini di fruizione didattico-turistica si spera possa avere la cisterna monumentale romana di epoca augustea rinvenuta nello spazio antistante la scalinata d’accesso alla Cattedrale [con proiezioni sotto l’edificio di culto] a seguito degli scavi di archeologia preventiva disposti nell’ambito dei lavori di riqualificazione della Piazza. Il monumento, di prezioso interesse storico-architettonico ed articolantesi in quattro camere collegate da arcate, è stato rinterrato in vista della restituzione alla Città dell’importante spazio pubblico sotto il quale insiste. Ma un domani potrebbe essere di nuovo indagato e svuotato per aggiungere un altro importante tassello al percorso della Chieti Sotterranea. 4. VIA TECTA. Grazie alla disponibilità della Proprietà, costituisce l’esempio virtuoso e centrale, già operativo e collaudato, di un possibile, complessivo ed articolato percorso turistico della Chieti Sotterranea, magari in futuro collegato -questa l’aspettativa- alla frequentazione della rete museale del Capoluogo mediante il concepimento di un ticket unico interdisciplinare. Camminamento romano con ipotizzate funzioni accessorie di percorso difensivo e di sottostante canalizzazione, attraverso camere di spurgo, verso Fonte Grande [invaso di alimentazione delle cisterne delle Terme] delle acque defluenti dall’ipogeo di Via Gizzi. Accesso da Corso Marrucino -entrata chiostro interno di Palazzo de Majo-, proprietà Fondazione Banco di Napoli [già Fondazione Carichieti], sviluppo percorribile ml 50 circa, tipologia strada romana degradante su declivio est della Città urbanizzato a terrazzamenti, copertura a volte a botte in opus cementicium e muratura in opus reticulatum con ricorsi in mattoni in legatura a tre file, datazione II sec. d.C., difficoltà ‘facile’, manufatto completamente restaurato con percorso attrezzato, non necessita di particolari presidii di sicurezza individuale, tempi medi di visita 10 minuti da concordare con l’Ente proprietario. Nello stesso locus si apre un diverticolo di quel sistema idrico minore anch’esso finanziato da Caio Asinio Gallo e ristrutturato -nonché implementato da una nuova rete di cisterne- dalla nobildonna Dusmia Numisilla, figlia di Marco, coniugata con Lucio Trebio Secondo. Anche questi cunicoli sono gìa perfettamente restaurati e fruibili nell’ambito del programma di visite a prenotazione varato da Speleo Club Chieti e concordato con la Proprietà. Ad ogni buon conto, data la ridotta altezza dei camminamenti, lo Speleo Club acquisisce specifica autorizzazione da parte dei visitatori. La visita guidata alla Via Tecta, come da programma in atto, oltre a prevedere l’estensione al citato spaccato del sistema idrico minore, contempla anche la proiezione di un video informativo sulla Chieti Sotterranea. Il tempo complessivo afferente alle tre fasi del percorso è di 50 minuti. 5. IPOGEO VIA GIZZI. Altro esempio di proficua collaborazione con soggetto privato. Cisterne sottostanti Palazzo Sanità di Toppi, proprietà privata, accesso da Via Gizzi [ingresso interno da esercizio commerciale di Corso Marrucino, già Cinema Corso, murato], dimensioni degli ambienti attualmente visitabili 38X10 ripartiti in due navate collegate con sistema composto da dieci arcate, datazione I sec. d.C., realizzazione in opus cementicium e volte a botte, impluvium centrale, pavimentazione in cocciopesto [si suppone in leggera pendenza al fine di favorire il deflusso delle acque di ristagno verso il sistema idrico minore sottostante ed a latere la Via Tecta] non visibile causa acque piovane infiltrate, ridotte nel livello massimo grazie ad intervento di svuotamento, riapertura e pulizia curato nel 1997 dallo Speleo Club Chieti. Ultima fruizione: rifugio antiaereo [1940-1944]. Difficoltà attuale “media”, per ragioni legate all’entrata a botola [da rimodulare, onde favorire l’accesso in sicurezza] ed alle passerelle lignee che elevano il percorso sulle residue infiltrazioni acquifere. Ad oggi si rendono necessari presidii individuali di sicurezza ed accompagnamento da parte degli speleologi. Auspicabile un disciplinare tra la Proprietà, già resasi disponibile ad un organico programma di visite guidate, ed i soggetti interessati all’inserimento del bene archeologico fra le tappe più significative della “Via degli Ipogei” [in primis il Comune per un eventuale apporto di risorse finanziarie utili alla completa agibilità del manufatto, occorrenze stimate per allestire un percorso attrezzato e di fruizione stabile del bene, € 150.000]. Nei pressi, cisterna romana -con successivo utilizzo rinascimentale e contemporaneo- di Piazza Barbella [accesso dal chiostro di Palazzo Durini]. 6. CISTERNA AD “L” DI VIA PRISCILLA-VIA DEI VEZII. Attualmente sopra il livello di calpestio delle sedi stradali, accesso da Via Priscilla, proprietà Ente Provincia, dimensioni 87X4,50, datazione I-II sec. d.C., attuale utilizzo: ‘deposito’ Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara, in via di dismissione. Il manufatto, realizzato in opus cementicium con volta a botte sorretta da pilastri addossati alle pareti, è inglobato nell’edificio espressione dell’architettura razionalista del “Ventennio” già sede della Biblioteca Provinciale ‘A.C. De Meis’ [ora divenuta Regionale, temporaneamente allocata in zona commerciale ‘Theate Center’ ed in predicato di definitiva localizzazione nella erigenda Cittadella della Cultura alla Villa Comunale]. Difficoltà ‘facile’, nessun presidio di sicurezza da osservare, tempi medi di visita 10 minuti. Il monumento, dopo il disimpegno dalle attuali, residue occorrenze della Soprintendenza, sarà immediatamente fruibile per i percorsi di turismo-culturale nel contesto di un programma prossimo ad entrare nella fase esecutiva, prevedente la parziale pedonalizzazione di Via Priscilla a seguito di interventi di riqualificazione urbana nell’ambito dei quali sono previsti, come per Legge, sondaggi di archeologia preventiva [cantierati proprio in questi giorni] nell’attigua area templare. Nei pressi, piccolo ipogeo romano di Via Marco Vetio Marcello, insistente tra il lato ovest dei Templi Romani e il c.d. Palazzo Verlengia [già palazzo Lanciani]. Sotto quest’ultimo immobile si conservano porzioni murarie, anche di fine fattura, ascrivibili al sistema idrico di Teate [resti visibili in Via dei Vezii] ed a edifici pubblici e/o di edilizia residenziale degradanti sul declivio pedetemplare e di affaccio sulla Vallata della piccola rocca di San Gaetano. 7. IPOGEO DI VIA ROSSETTI. Continua l’apprezzabile interazione con i privati. Il manufatto, oggetto di interventi di riqualificazione a cura della Proprietà [l’ipogeo è stato allestito a location per eventi], insiste per 2/3 sotto il livello di calpestio della sede stradale di largo Carbonari nel rione Civitella, accesso da Via Rossetti, ambiente a due navate con intervalli ad archi, inglobato in sovrastante edificio privato, estensione superficie visitabile 18X8 circa, datazione I sec. d.C., realizzazione in opus cementicium con volte a botte, difficoltà ‘facile’, nessun particolare presidio di sicurezza da osservare, manufatto già immediatamente fruibile per visite guidate previ accordi con la Proprietà, tempi medi di visita 5-10 minuti. Nei pressi, Teatro romano e parco archeologico-museale dell’Anfiteatro romano di Teate. Resti di cisterne in affaccio su Via Pianell [a latere ‘Casa del Mutilato’]. Caratteristiche architettura urbana: esempio di integrazione fra varie epoche, coesistenza quota superiore della summa cavea del Teatro con edilizia residenziale del tipo borgo a sviluppo verticale-terrazzato, quota orchestra intersecata da costruzioni di vaga estrazione ‘liberty’, anch’esse inglobanti porzioni murarie, viabilità in Via Pianell assorbente crolli della summa cavea. 8. CISTERNE MONUMENTALI DELLE TERME ROMANE. Accesso da Via Papa Giovanni XXIII, già Via Marrucina. Monumento già inserito in percorso scientifico-turistico. Sviluppo sull’asse SO-NE sotto la sede viaria, dimensioni 60x14, suddivisione in nove scomparti con aperture ad arcate, volte a botte, realizzazione in opus cementicium impermeabilizzato in cocciopesto, datazione I sec. d.C. Il monumento, che è sotto la tutela del Mic-Direzione Regionale dei Musei, è stato nei mesi scorsi oggetto di una capillare opera di scavo da parte della Soprintendenza ABAP Chieti-Pescara che ha esteso i sondaggi su alcune direttrici del manufatto, in ciò ampliando la già consistente sintesi delle conoscenze sull’intero complesso termale. Difficoltà ‘facile’, visita media ipogeo 10-15 minuti. Visita media intero complesso termale 30-40 minuti [previa prenotazione con DRM]. 9. IPOGEI MINORI. Grazie a privati sensibili al patrimonio monumentale dell’antica Teate, si contano diverse opportunità, alcune delle quali già fruibili, per implementare il percorso di visite guidate attinenti alla Chieti Sotterranea. Segnaliamo, tra le tappe percorribili previo accordo con le Proprietà, gli ipogei perfettamente conservati di Via Spaventa [accesso da Istituto di bellezza di fronte all’ingresso principale delle Poste Centrali] e quello a margine di Via Ravizza [sottostante esercizio di BB]. Nei pressi, resti di domus inglobate in edifici privati di Via Domenico Romanelli e resti di pavimentazioni musive negli attigui locali dell’ex ristorante Touta Marouca in parte visibili da vetrate pavimentali di esercizio commerciale d’abbigliamento affacciantesi su Corso Marrucino.