Teatina guarita dal Covid rischia di non poter lavorare: "La Asl non mi rilascia il certificato, il green pass è in scadenza"
"Sono guarita da oltre un mese dal Covid ma la Asl non mi invia il certificato". Una 35enne originaria di Chieti ma residente a Milano, vaccinata con due dosi, dalla prossima settimana rischia di non poter recarsi a lavoro.
Lo scorso 4 gennaio era risultata positiva al Covid mentre si trovava in Abruzzo. Dopo dieci giorni il tampone è negativo e quindi può terminare il periodo di quarantena.
"Da quel momento - spiega la donna - è iniziata l'odissea. Nessuno ha gestito la mia pratica e, a distanza di un mese, non ho ancora ricevuto il certificato di avvenuta negativizzazione per ottenere il green pass".
Quando ci si negativizza, non è necessario ricorrere alla dose booster del vaccino perchè infettati precedentemente. Come si legge sulle Faq del governo, poi, la dose di richiamo andrà fatta “trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione)“.
"Nel frattempo sono tornata a Milano - spiega - e ho provato a contattare la Asl in tutti modi attraverso l'invio di mail all’indirizzo indicato per inviare le pratiche Covid ma non ho ottenuto alcuna risposta". Stesso risultato dopo aver contattato il numero verde indicato "dopo 3 ore e mezza di attesa per 4 o 5 volte ho rinunciato".
Ora il rischio principale riguarda la situazione lavorativa. "La seconda dose di vaccino l'ho ricevuta l'11 agosto, questo significa che dal prossimo 11 febbraio sarò sprovvista di green pass. Capisco la situazione di particolare emergenza ma gradirei ricevere almeno una risposta. Si tratta di un disservizio grave che rischia di avere grosse ripercussioni sulla mia vita".