Gli amici del Trentino ricordano Camillo Coccione, il poeta di Poggiofiorito
"Chi trova un amico trova un tesoro". Così recita un vecchio adagio. Se poi quell'amico è anche un poeta, allora questo detto ha un valore aggiunto. Io lo definirei: "una benedizione". Ho incontrato l'amico Camillo Coccione la prima volta a Pescara, nel 2010, in occasione del concorso di poesia "Vie della Memoria Vittorio Monaco". E fu subito amicizia. Io, che arrivavo dal Trentino, con un dialetto particolare, oserei dire incomprensibile, avevo fatto breccia nel suo grande cuore di poeta affermato. Io ero uno scricciolo che tentava i primi voli, e lui con fare paterno mi spronava a continuare. Tra noi nacque una sorta di empatia che durò e si rafforzò nel tempo. E così a Capriana, piccolo paese della Val di Fiemme, un bel giorno arrivò il libro: "Scenne ‘m bacce a ssole", con tanta di dedica. Ero un privilegiato! Riuscivo a comprendere, seppur per sommi capi, l'idioma abruzzese, essendo la mia sposa molisana. Ci ritrovammo poi a Guadiagrele, ed a pranzo ci invitò (eravamo, io mia moglie e mia nipote) a casa sua, a Poggiofiorito. Facemmo conoscenza della splendida famiglia. Conversammo con la cara Amelia e così la nostra amicizia si rafforzò ulteriormente. Da allora siamo stati sempre in contatto con il caro Camillo e la famiglia, fino all'ultima telefonata, poco prima di Pasqua. L'avevo sentito molto stanco e provato e un brutto presentimento da quel giorno mi opprimeva. Nell'ultima email del 27 aprile annunciavo alla famiglia Coccione la nascita di Leone, il primo nipote, allegando la fotografia. Qualche giorno fa, la figlia Raffaella ci dava la triste notizia che l'amico Camillo era andato avanti a recitare le sue dolci e intense poesie al nostro Signore. Ci consola sapere che uno degli ultimi sorrisi è stato per nostro nipote. Arrivederci Amico Poeta, che con i tuoi versi nel dialetto che ti appartiene, hai saputo donarci gioie ed emozioni che rimarranno impresse per sempre nei nostri cuori. I tuoi Amici trentini Corrado e Rosy