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San Giustino, dopo la verifica interforze sul cantiere parla il sindaco: "C'è bisogno di un clima costruttivo tra cittadini e istituzioni"

Il sindaco Diego Ferrara torna sulle ultime vicende riguardanti la verifica interforze del 25 maggio scorso nel cantiere di piazza San Giustino

“Stiamo lavorando per restituire alla città uno spazio pubblico vitale per il rilancio del centro storico, Chieti non ha bisogno di polemiche e di veleni ma di un clima costruttivo e collaborativo fra cittadini ed Istituzioni”.

Così il sindaco Diego Ferrara torna sulle ultime vicende riguardanti la verifica interforze del 25 maggio scorso nel cantiere di piazza San Giustino. Il primo cittadino, nel confermare che “l’amministrazione, dopo la formalizzazione della richiesta del 5 maggio, continua ad essere impegnata per ottenere lo sblocco del tesoretto di 353.000 euro incardinato, a titolo di ribassi d’asta, presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, somma che sarà utile per approfondire e proseguire gli scavi di archeologia preventiva”, si sofferma sulla spaccatura prodottasi, all’indomani della predetta verifica, fra le varie anime interessate alla riqualificazione della piazza.

Signor sindaco, a fronte delle primissime dichiarazioni istituzionali circa la natura “di routine” degli accertamenti espletati martedì sul cantiere dal gruppo interforze [Polizia di Stato, DIA, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro, nda], è stata avanzata da alcuni media l’ipotesi dell’esposto [anonimo] quale innesco delle verifiche?.

“Non posso pronunziarmi in merito a circostanze sulle quali gli organi preposti hanno peraltro già espresso valutazioni immediatamente successive alle verifiche in questione. Una cosa però mi sento di affermare con assoluta cognizione di causa e cioè che, in linea generale, chiunque abbia da dire ed affermare posizioni, idee, supposizioni o critiche su atti, procedimenti, situazioni inerenti la cosa pubblica deve avere l’onestà intellettuale di farlo con tesi motivate, trasparenti ed argomentate nel pieno rispetto del lavoro altrui”.

Sempre con riguardo all’ipotesi esposto, vieppiù se anonimo, cosa si sentirebbe quindi di dire agli addetti ai lavori? Parliamo di archeologi, assistenti, architetti, maestranze, responsabili a vario titolo delle funzioni di cantiere le cui collaudate professionalità rischiano di essere indebitamente coinvolte da un certo clima di veleni in libertà’.

 “Semplicemente che la storia umana e lavorativa di ciascuno di loro non può e non deve essere condizionata da eventuali ed allo stato ipotetici esposti che si commenterebbero da soli, basta osservare le categorie impegnate in piazza San Giustino per farsi un’idea sulla qualità delle prestazioni messe in campo”.

Di questa vicenda del possibile esposto rischia di risentirne anche il Comitato “Chieti è anche mia”, che ha organizzato una raccolta fondi, ben strutturata e veicolata alla cittadinanza, al fine di supportare l’amministrazione comunale negli oneri relativi ai sondaggi. Comitato impropriamente sfiorato sui social dalle polemiche sulle verifiche effettuate nel cantiere.

“Annoto come ‘Chieti è anche mia’ si stia muovendo con trasparenza e garanzia di tracciabilità delle donazioni individuali, ogni contributo della cittadinanza, purché costruttivo e programmatico, sarà da noi accolto con sincero plauso”.

Anche qui, sindaco, cosa si sente di dire a chi rivendica passione e disinteresse personale nel cercare di instaurare un proficuo colloquio, con l’Istituzione comunale, mediante lo strumento della campagna di finanziamenti senza fine di lucro alla cui base c’è il coinvolgimento di cittadini ed imprese?

 “Dico che l’impegno degli addetti ai lavori, dal Comune alla Soprintendenza, ente quest’ultimo col quale ci siamo e continueremo sempre a rapportarci nelle valutazioni scientifiche ed operative attinenti gli assetti futuri di piazza San Giustino, può e deve potersi conciliare con iniziative libere e trasparenti come quelle che i promotori del Comitato ‘Chieti è anche mia’ dichiarano di voler perseguire. Mi risulta che siano scesi in campo, alla luce del sole, anche professionisti seri ed affidabili. Dunque, di fronte a tali presupposti non posso che esprimere il mio personale apprezzamento”.

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