Nuova scoperta in piazza San Giustino: rinvenuta tumulazione nell'area di scavo prospiciente Palazzo d'Achille [FOTO]
Si chiude col botto il 2021 a Colle Gallo. Già a dicembre 2020 l’importante rinvenimento della Venere Teatina, poi nell’anno che ci sta per lasciare una serie di emozionanti scoperte nell’ambito del programma di archeologia preventiva varato dalla Soprintendenza contestualmente ai lavori di riqualificazione urbana. E a 24 ore dal cenone di San Silvestro arriva l’“aperitivo” di San Giustino. In chiave archeologica, s’intende. Una tumulazione di verosimile epoca romana, se non preromana, è stata rinvenuta poco distante la cisterna domestica scoperta lo scorso luglio davanti la sede storica del Comune, a pochi passi dall’area dove ad aprile venne recuperata una poderosa porzione di colonna, sempre di epoca romana, della stessa tipologia di quella che nella cripta sorregge il busto del Santo Patrono. La tomba, con i resti scheletrici in essa contenuti, è stata posta in sicurezza dalle maestranze della ditta appaltatrice [che riprenderà i lavori dopo l’Epifania] sotto la supervisione e la direzione degli archeologi e degli assistenti di scavo della Soprintendenza. Si attende il comunicato stampa dell’Ente di tutela sui dettagli e sulla portata storico-scientifica della scoperta.
La conferma arriva dalla Sopritnendenza archeologia, belle arti e paesaggio, che parla di una ricchissima sepoltura ellenistica (IV-III sec.a.C.), effettuata grazie all’attenzione e alla meticolosità delle indagini.
"Tagliata nel banco geologico argilloso - si legge nella nota diffusa dalla soprintendente Rosaria Mencarelli - si presenta ora a pochi centimetri dalla superficie a causa degli sbancamenti che hanno interessato in passato Colle Gallo ed è miracolosamente scampata ai vari tagli in profondità effettuati per la costruzione delle cisterne (romana e ottocentesca), per la realizzazione di fosse granarie, di buche d’albero, di trincee delle canalizzazioni e dei sottoservizi, di fondazioni di strutture edilizie che interessano la zona orientale della piazza.
Inusuale per la forma quasi quadrangolare definita nel perimetro da lastre e blocchetti di arenaria, la struttura funeraria risulta doppia nell’estensione rispetto alle normali sepolture, ed appare finora unica nel contenuto: una donna piuttosto minuta nelle proporzioni, ma robusta nell’ossatura, è accompagnata nel viaggio ultraterreno da un ricchissimo corredo di vasi bronzei e ceramici, questi ultimi di importazione; il suo abbigliamento ed il suo corpo erano decorati da fibule, da elementi di bronzo, da vaghi in pasta vitrea e da amuleti.
L’inumazione, singola e supina, occupa il lato meridionale della fossa ed è rivolta ad ovest, mentre nella metà settentrionale, a destra dell’inumata, sono stati sistemati e deposti gli oggetti del ricco corredo. Terminato lo scavo, solo lo studio dei materiali, le analisi antropologiche e quelle condotte sul contenuto dei diversi vasi, le indagini sull’intero contesto tombale e sui processi post-deposizionali di alterazione dello stato iniziale, oltre a quelle topografiche dovranno chiarire, se possibile, la struttura della necropoli che occupava questa parte del colle. Si potrà così chiarire la definizione di una fase lontana della nostra storia: la Teate del IV secolo a.C. ha ancora pochi elementi documentati, ma quelli recenti già suggeriscono una realtà ricca, con una società ed un’economia basate su contatti con altri ambiti e conseguenti importazioni, ricettiva ad apporti esterni, già preminente nel contesto territoriale marrucino. Ri-cominciare l’anno e gli studi con il ricordo di una donna ricca e rispettata ci sembra di buon auspicio per le ricerche e per l’intera storia teatina".