Piazza San Giustino, ancora senza ricovero le porzioni di colonne romane restituite dagli scavi
Sono ancora là. Ai margini della scalinata d'accesso alla cripta della Cattedrale. Accatastati alla meno peggio, appena accarezzati da un improbabile telo di copertura. Alcuni fra i reperti archeologici rivenienti dai sondaggi di Piazza San Giustino giacciono fra i detriti dei lavori di riqualificazione. Esposti alle intemperie ed ai potenziali atti di vandalismo degli intrusi seriali, gli ignoti nottambuli già distintisi in ripetute violazioni del cantiere. Venerdì scorso la segnalazione, da queste pagine, della incresciosa situazione.
Ma fino ad ora le Istituzioni competenti non hanno raccolto. Le testimonianze di epoca romana di che trattasi, ossia, in particolare, la porzione di colonna non lavorata "gemella" al fusto che sorregge nella cripta il busto del Santo Patrono; e la parte di elegante colonna scanalata [trattasi, verosimilmente, del reperto individuato nelle prime fasi degli scavi nell'area antistante il basamento del campanile] costituiscono preziose testimonianze dell'antico assetto del locus. Ed anche se fossero espressione di riempimenti postumi, come pur ipotizzato da alcuni addetti ai lavori nel contesto delle prime analisi stratigrafiche della piazza, il loro valore resterebbe inalterato.
Si pensava ed auspicava che la destinazione temporanea degli antichi manufatti, ossia prima della loro promessa esposizione nel punto informativo che dovrebbe essere allestito in via Chiarini, potesse essere l'antiquarium di cui alla cisterna romana ad "elle" inglobata dalla biblioteca provinciale "De Meis". Ma il deposito sarebbe in via di smobilitazione poiché i suggestivi ambienti che lo ospitano saranno destinati ad altra funzione. Cercasi, dunque, un idoneo ricovero per le porzioni di colonne romane di Colle Gallo. Il problema va risolto presto dalla Soprintendenza Archeologia-Belle Arti e Paesaggio Chieti-Pescara, magari in sinergia con la direzione del Polo Museale Regionale che ha sede proprio a Chieti, i due Enti del MiC nati dalla divisione di funzioni e competenze che ha profondamente modificato [e frammentato] quelle che erano le prerogative della Soprintendenza unica abruzzese.
E, perché no, pure dal Comune visto che il titolare del progetto di riqualificazione è proprio Palazzo d'Achille, peraltro impegnato in un apprezzabile operazione di visibilità della Città antica che ha visto, tra altre iniziative, eleggere la Venere Teatina a simbolo ufficiale della municipalità.
Eppure, se si è costretti a ritornare su un argomento, la tutela del patrimonio monumentale, che dovrebbe trovare unanimità di consensi ed intenti, qualche domanda dobbiamo pur farcela, proprio nel mentre si sta per aprire la fase conclusiva dei sondaggi che riguarderanno la fascia antistante i marciapiedi di servizio agli edifici posti sul lato sud della piazza. E, subito dopo, bisognerà decidere in quale modo valorizzare i restaurandi mosaici antistanti la facciata della Cattedrale e gli ulteriori reperti che si spera possano essere restituiti dallo svuotamento delle cisterne monumentali insistenti nell’area sottostante la scalinata del duomo e di quella “domestica” rinvenuta davanti Palazzo d’Achille.