9 dicembre, mobilitazione nazionale rinnovo contrattuale pubblica amministrazione
Ogni giorno i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica svolgono la propria attività al servizio di tutti in un sistema sanitario da sempre invidiato ma che oggi necessità di essere rivisitato, adattato alle esigenze del nostro tempo. In questa pandemia sono emerse le criticità su cui bisogna intervenire, temi che non possono più aspettare e che necessitano d’impegno e risorse economiche che oggi tardano ad arrivare nonostante le criticità in corso. Sicurezza, valorizzazione del precariato con stabilizzazioni, reinternalizzazioni, nuove assunzioni, potenziamento del territorio attraverso i distretti, case della salute e servizi al fine di ridurre il sovraffollamento dei presidi ospedalieri, sono alcuni dei temi che caratterizzano il 9 dicembre giorno dello sciopero della pubblica amministrazione per una sanità di qualità con standard aggiornati e adeguati alle esigenze dei nostri tempi. Siamo in attesa del rinnovo contrattuale 2019/2021 per completare il lavoro avviato con il precedente contratto. Perché con il rinnovo del 2016/2018 che avveniva dopo 10 anni di blocco legati a scelte politiche del tempo, anche se con risorse esigue interrompeva la lunga stagione dei blocchi contrattuali portando a casa il massimo per quel periodo. Per questo oggi il rinnovo tanto atteso andrebbe a chiudere questa finestra aggiungendo le risorse che in precedenza erano limitate, portando così un aumento salariale adeguato, oltre ad inserire importanti novità sul sistema classificazione del personale ed incrementi salariali con il crescere dell’esperienza lavorativa e gli anni di servizio. Oggi quelle risorse necessarie che seppur chieste non sono state ancora elargite e nemmeno adeguate a valorizzare tutto il personale sanitario, per questo dopo tante promesse è arrivato il momento dei fatti, dell’impegno che vada a valorizzare gli Eroi, i sempre presenti che ogni giorno e da sempre fanno la differenza, attraverso la valorizzazione salariale e non con premi del momento lontani da un equo trattamento che differenziano dal tipo di rapporto contrattuale sia esso pubblico, privato, somministrato, esternalizzato in un contesto dove tutti, e dico tutti insieme abbiamo garantito assistenza e prestazioni in ogni genere di condizione pagandolo tal volta a caro prezzo. La sanità Pubblica non è fatta di numeri, unità, ma di persone, genitori, nonni, figli che ogni giorno danno il massimo e non chiedono molto…chiedono il giusto. Per questo il 9 Dicembre anche se tutti non potranno aderire impegnati a svolgere come sempre il proprio lavoro nel rispetto della salute della comunità, ogni bandiera, parola o presenza porterà il contributo di migliaia di lavoratori che oggi chiedono: valorizzazione del precariato, sicurezza, assunzioni, rinnovo contrattuale. Carmine Gasbarro, delegato e coordinatore regionale Fp Cgil Abruzzo/Molise