Giovanni Chiarini cambia look: il Rotary Club Chieti-Maiella dona piantine di rosmarino e un alberello di leccio
Giovanni Chiarini cambia look. Grazie al Rotary Club Chieti-Maiella, del distretto 2090 Abruzzo-Marche-Molise, che ha provveduto alla intera ripiantumazione, con piantine di "rosmarino pendulo", dell’aiuola di rispetto al busto dedicato all’esploratore teatino, opera risalente al 1936 dello scultore ed ufficiale del Regio Esercito Trieste Del Grosso, patriota della Libertà. Stamani alla Villa Comunale scopritura della targa celebrativa del bel segnale d’appartenenza al territorio e di vocazione ambientalista offerto alla cittadinanza dal sodalizio presieduto da Beatrice Manganiello. Un segnale esteso anche alla parte iniziale di Viale IV Novembre che ha salutato la donazione di un alberello di leccio, in sostituzione di una pianta malata, sempre col corredo di una targa che ricorda “la passione con la quale il Rotary”, spiega Manganiello, “ha voluto rendersi espressione, anche qui a Chieti, di un chiaro indirizzo programmatico contemplato a livello nazionale dalla nostra VII area d’interventi sociali, ossia quelli attinenti all’Ambiente”.
Presente alla inaugurazione degli spazi verdi, targati Rotary, Chiara Zappalorto in rappresentanza del Sindaco Diego Ferrara. “Ringrazio il club teatino del Rotary”, dice l’assessore ad Ambiente, Bonifica del Territorio e Politiche Comunitarie, “per aver fatto da apripista nel dimostrare cuore ed impegno civico in linea con i propositi di ripartenza, dopo la pandemia, della nostra comunità cittadina, le donazioni ecologiche che qui oggi con piacere salutiamo si inseriscono in un più vasto progetto di attenzione al verde pubblico sul quale abbiamo da tempo scommesso, mi riferisco alla possibilità da parte dei cittadini di adottare aiuole, rotonde e spazi verdi onde provvederne alla manutenzione secondo il bando già licenziato ed operativo”. A fianco della presidente Beatrice Manganiello, molti degli iscritti al Rotary teatino, fra cui il ‘prefetto’ [in inglese ‘Sergeant-at-arms’] del Club, Franco Rispoli, che ha allo studio un vasto programma di interazione con la Città. Del quale l’evento odierno, messo in calendario esattamente un anno fa, rappresenta un cenno che va oltre il pur necessario simbolismo ecologista. Infatti, l’aver scelto, per la ripiantumazione, l’aiuola dove è collocato il busto commemorativo del Chiarini è se possibile un fatto più culturale che strettamente ambientale poiché rende ulteriore visibilità ad uno dei figli più insigni della Città. Giovanni Chiarini [Chieti 29 GEN 1849-Cialla/Ghera 5 ott 1879], esploratore, alpinista, etnografo, geologo lascerà l’esistenza terrena ad appena trenta anni, verosimilmente a causa di un avvelenamento. Tragico epilogo di un duro periodo di prigionia nei regni di Limmù e di Ghera, nel mentre, con l'amico Antonio Cecchi [fra le cui braccia spirò], partecipava ad una spedizione geologico-etnografica, nelle regioni dei Laghi equatoriali, finanziata dalla Società Geografica Italiana e guidata dal marchese Orazio Antinori.
A riportarne i resti a Chieti, il 26 novembre 1884, provvide con coraggio ed altruismo l’esploratore e giornalista piemontese Augusto Franzoj [San Germano Vercellese 2ott 1848-San Mauro Torinese 13 apr 1911] al termine di una ardimentosa spedizione in Africa Orientale, autofinanziata con 300 lire dell’epoca. E nello stesso 1884 l’amministrazione comunale di Chieti, in persona dell’allora sindaco Cesare De Laurentiis, conferirà al Franzoj la cittadinanza onoraria in segno di riconoscenza. Nell’aprile 2021 è stata depositata in Comune, da chi scrive, una richiesta di titolazione di una via o di uno spazio pubblico, proprio alla memoria di Augusto Franzoj.