L'Ercole Curino e il letto funerario di Fossa in prestito alle Scuderie del Quirinale, ma nel comunicato del MiC non si cita il Man di Villa Frigerj
L’Ercole Curino ed il Letto di Fossa vanno in prestito alle Scuderie del Quirinale. Ad annunziare l’iniziativa, che come reperto principale riguarda “la splendida statua in terracotta, scoperta nel 2003 nel santuario di Angizia a Luco dei Marsi”, fino ad oggi custodita in un deposito, è stato il Segretariato Regionale del MiC [Ministero della Cultura] con un comunicato diffuso sulla piattaforma Facebook.
La scultura è dedicata ad una figura femminile assisa su un trono, di portamento regale, verosimilmente una divinità, ed a Roma “rappresenterà”, si legge nella nota, “la storia antica della Marsica nella mostra in allestimento Tota Italia, dall’Italia preromana all’Italia romanizzata che sarà inaugurata venerdì 14 maggio negli spazi espositivi delle Scuderie del Quirinale”, e che vedrà esposti "altri importanti reperti di tutta Italia fino al 25 luglio".
Sin qui plauso incondizionato agli scambi culturali con la Capitale, segnale di un arricchimento che può far solo bene alla percezione su scala ultraregionale dei tesori archeologici dell’Abruzzo. Per il resto, e qui veniamo alla notizia del contestuale prestito della piccola scultura bronzea, alta 39 cm, dell’Ercole Curino [rinvenuta a Sulmona nel 1959] e del letto d’osso proveniente dalla tomba 520 della necropoli di Fossa [area scoperta dall’archeologo Vincenzo D’Ercole nel 1992], si tratta di due testimonianze di inestimabile valore entrambe esposte presso il Museo Archeologico Nazionale di Villa Frigerj a Chieti. Il dato della esposizione, che è offerto da tutte le brochure inerenti i reperti musealizzati secondo lo schema - tipologia del reperto, datazione, luogo del rinvenimento, struttura museale ospitante-, non è però indicato nel comunicato del MiC che attribuisce l’importante prestito ai soggetti Direzione Regionale Musei D’Abruzzo e Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, il che tecnicamente non fa una piega. Se non fosse per il fatto che tanto l’Ercole Curino, quanto il letto di Fossa, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo Archeologico Nazionale di Villa Frigerj, struttura d’eccellenza nella quale dovrebbero far ritorno a fine mostra, ossia dopo il 25 luglio 2021.
Non precisare, in un comunicato ufficiale di un organo istituzionale, la collocazione museale di reperti che danno visibilità internazionale ad una città, Chieti, sede storica di due impianti museali d’avanguardia [Villa Frigerj, che negli anni d’oro della sua illustre attività concorse alla nomina di “museo dell’anno”; ed il museo territoriale de La Civitella] e di prestigiosa Soprintendenza Archeologica, non è un dettaglio da poco, considerato che la nota sia presumibilmente funzionale ad una informativa a beneficio anche della struttura ospitante, ossia le titolate Scuderie del Quirinale.
Una svista che non ci voleva, all’indomani delle polemiche createsi per la chiusura “momentanea” [ma fino a quando?] dei due musei archeologici del capoluogo teatino.