Lavoratori del polo della perforazione abruzzese hanno sostenuto il gas italiano contestando duramente Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, arrivati ieri al teatro Tosti di Ortona per la campagna elettorale, per la recente decisione di sospendere le attività di perforazione in Italia. L’aperta contestazione è una novità per il movimento che era abituato a stare dall’altro lato della “barricata”. Tale mancata produzione, secondo le posizioni dei manifestanti, sarà compensata da maggiori acquisti di gas dall’estero penalizzando la nostra bilancia commerciale e aumentando la dipendenza da paesi terzi.
Il polo abruzzese è al momento molto importante ed opera in tutta Italia e all’estero. Se non ci sarà attività in Italia le società certamente chiuderanno le loro sedi italiane, con la perdita di diverse migliaia di posti di lavoro sopratutto in Abruzzo, penalizzando non solo i lavoratori del settore ma inciderà sull’intera economia della regione. La riduzione di dipendenza dai combustibili fossili si persegue riducendo i consumi, e sviluppando in parallelo le energie alternative, non rinunciando alle risorse nazionali.
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