LETTORI Cucullo, un ricordo diverso
Sono nato a Chieti ma vivo a Bologna per lavoro da tanti anni, però cerco sempre di essere informato sugli avvenimenti che riguardano Chieti. Seguo sempre lo sport delle squadre di Chieti gioiendo sui risultati positivi ( Chieti penso che sia l'unica città in Italia priva di radio locale). Torno spesso a Chieti per ritrovare qualche amico e i tempi della gioventù. La morte del sindaco Cucullo mi ha riportato alla mente quando le sue esternazioni avevano superato l'ambito locale e venivano ritrasmesse sui canali televisivi nazionali. Quelle sue dichiarazioni e gesta anti istituzionali hanno fornito a molti miei amici di Bologna occasioni di ilarità e di sfottò nei mie confronti durate anche giorni mettendomi in serio imbarazzo e vergogna perché l'immagine della città ne subiva un danno che non meritava. Forse non si è pensato ai riflessi negativi fuori Chieti un sindaco deve mantenere un comportamento tale da non danneggiare l'immagine della città che governa. Ne' posso dimenticare la strage, da lui ordinata a carico di quei magnifici pini di Aleppo che da anni immemori garantivano ombra e profumo alle panchine sistemate sul marciapiede di fronte alla Civitella. Tutti coloro che passeggiando si fermavano ad ammirare quello stupendo panorama che copriva tutto o quasi l'Abruzzo non potevano fare a meno di guardare a quegli alberi con invidia specie i turisti. La morte di Cucullo per tanta parte della cittadinanza, ha suscitato rimpianto ma darei uno sguardo anche agli aspetti meno considerati della sua gestione. Rimango uno a cui solo il nome di Chieti vorrebbe fosse solo per elogi e campeggiasse su tutte le altre città.
Saluti cordiali. N. Franceschelli