Contagi in classe, lo sfogo dei genitori: "Burocrazia folle, bambini e famiglie in balia degli eventi"
"Bambini e famiglie completamente in balia degli eventi". È lo sfogo che arriva da un gruppo di genitori del Comprensivo 2 di Chieti, che denunciano "tutto il disagio che sta vivendo la scuola a causa non del Covid, ma di una burocrazia folle".
Di seguito, il loro intervento completo.
"Abbiamo le linee guida ministeriali che definiscono come comportarsi all'interno degli istituti scolastici in caso di riscontrata positività degli alunni. Alla scuola materna con un solo caso di positività si va a casa e si sta a distanza per 10 giorni, al decimo giorno si torna in classe con tampone negativo. Ma in realtà nessuno sa dove andare a fare il tampone, quando andare a fare il tampone, che giorno inizia la quarantena e in che giorno dovrebbe terminare. La dirigenza scolastica demanda tutto alla Asl, che però non risponde, e senza un intervento della Asl non ci dà indicazioni su come rientrare a scuola.
Alla scuola primaria primaria, le linee guida ministeriali ci dicono che con un solo caso positivo l'attività continua in presenza, iniziando una sorveglianza con tampone t0 e tampone T5. Al secondo caso di positività contestuale alla prima si va a casa per 10 giorni di dad. Ma sta di fatto che a ogni singolo caso di positività viene proclamata immediatamente la dad, addirittura chiedendo ai genitori nel corso della mattinata di andare a riprendere i bambini a scuola. Non si procede con i tamponi in quanto la Asl non risponde e questa dad ha una data di inizio ma, come all'infanzia, non ha una data di fine.
Praticamente, così facendo potremmo rientrare a scuola dopo dieci giorni e, subentrando un solo caso positivo, tornare nuovamente in dad per 10 giorni. O, peggio ancora, non rientrare proprio perché la dirigente aspetta notizie dalla Asl che non chiama più neanche per le quarantene dei positivi, figuriamoci per quelle di intere classi di bambini sani e negativi.
Quello che non è chiaro è come mai le dirigenze scolastiche non applicano le linee guida così come sono scritte, ma demandano tutto alla Asl, e come mai poi l'Asl una volta interpellata non risponde. I bambini e le famiglie sono completamente in balia degli eventi".