Cinque palazzine: che fine hanno fatto i soldi per i lavori?
Decine di famiglie ritengono di essere state danneggiate dall' Ater di Chieti.
Dopo il terremoto dell'Aquila nel 2009, l'allora Sindaco Ricci, emanò una ordinanza che obbligava tutti i proprietari di alloggi a mettere in sicurezza le eventuali parti pericolanti. Nel caso specifico l'Ater di Chieti che era in parte proprietaria di molti alloggi contattò tutti gli inquilini e i vari proprietari che da poco avevano acquistato gli appartamenti ormai passati a riscatto, per farsi autorizzare alla messa in sicurezza degli edifici. Molti autorizzarono gli interventi, altri si opposero, ma nonostante ciò l'Ater, secondo quanto raccontano, cominciò a demolire diverse palazzine. A questo punto, sempre secondo il racconto degli inquilini,lo Stato stanziò dei fondi pubblici per la ricostruzione e l'Ater questa volta contattò nuovamente tutti i proprietari per farsi delegare alla riscossione di questo denaro (si parla di 10.000/13.000 euro ad appartamento).
Oggi, a distanza di circa 6 anni, i lavori non sono stati ultimati e sono fermi e le varie proprietà private e quelle di competenza Ater sono crivellate, con conseguenti infiltrazioni d'acqua e umidità a discapito della salute delle centinaia di persone anche bambini e anziani che abitano gli alloggi. Più volte gli interessati hanno provato a farsi dare spiegazioni in merito alla mancata prosecuzione dei lavori ormai fermi da tempo immemore.
A tal proposito, nel mese di aprile del 2013, i vertici dell'Ater hanno fatto sapere che quelle palazzine erano state inserite nell'elenco degli stabili che necessitavano di interventi di riqualificazione a seguito degli eventi sismici del 2009 e aveano ottenuto i relativi finanziamenti, anche se a tutt'oggi praticamente i contributi pubblici non sarebbero ancora arrivati nelle casse dell'Ater.
Per fare un esempio, per le cinque palazzine di via Amiterno dove è stato ottenuto un contributo pubblico di 4 milioni di euro sarebbe stata erogata solo una minima parte. Nel luglio del 2013 il colpo di scena: la Guardia di Finanza a seguito di una inchiesta a più ampio raggio arresta i vertici dell'Ater di Chieti: i reati contestati sono, a vario titolo, quelli di corruzione, concussione, turbata libertà degli incanti, falso e truffa.
A Chieti si parlerebbe di gare turbate, proprio quelle relative alla riparazione dei danni provocati dal terremoto del 6 aprile del 2009.
Gli interminabili ritardi nell'ultimazione dei lavori di ristrutturazione delle palazzine danneggiate dal sisma del 2009 e l'inchiesta che ha portato agli arresti hanno creato grandi perplessità e dubbi sul futuro per tantissime famiglie.
Che fine hanno fatto i soldi per i lavori alle palazzine ATER di Chieti?
Quando ripartiranno i lavori di ristrutturazione delle palazzine in questione?
(segnalazione di Cristiano Vignali)