"Chieti, città sporca e decadente: le amministrazioni che si succedono non vigilano né sanzionano"
Gli amministratori di Chieti, città dalle tante potenzialità ma poco valorizzata e decadente, dovrebbero studiare la teoria denominata “broken windows”. Essa afferma che conservare in buono stato e controllare gli ambienti urbani reprimendo, tra gli altri, gli atti vandalici e la deturpazione dei luoghi, contribuisce a creare un clima di ordine instaurando un circolo virtuoso. La nostra città è invece deturpata da variegate scritte sui muri degli edifici e non solo, alcune pluridecennali, da numerose deiezioni canine anche in pieno centro, da sporcizia ovunque (cicche di sigarette, sacchetti dell’immondizia placidamente adagiati sul bordo delle strade per settimane, ecc).
Senza considerare lo stato delle strade e dei marciapiedi disseminati di buche pericolose sia per le auto che per i pedoni. È evidente che gran parte della responsabilità è riconducibile ai cittadini di Chieti che, con il loro comportamento, dimostrano spesso di non avere a cuore il decoro della città, ma è altrettanto incontrovertibile che le amministrazioni che si succedono non vigilano e, soprattutto, non sanzionano chi deroga dalle regole del vivere civile.
Mi chiedo: perché la cittadinanza, iniziando dalle scuole, non viene sensibilizzata sull’importanza di non imbrattare la propria città, perché tante mura deturpate non vengono decorate con murales artistici, magari per il tramite del liceo artistico, come avviene in tanti luoghi, perché chiunque può impunemente buttare una cicca di sigaretta o non raccogliere gli escrementi del proprio amico a quattro zampe consapevole che nessun vigile lo sanzionerà, perché le strade continuano a non essere asfaltate nonostante i fondi pervenuti?