Lo sfogo del lettore: "Ore di attesa per un tampone: quali costi ha l’utenza per una mancanza organizzativa?"
Aveva coscienziosamente scaricato la app Immuni, che segnala la vicinanza con una persona risultata positiva al Coronavirus. Ma, da quando gli è arrivata la notifica in questione, è iniziata un'odissea fatta di attese e code inifinite. Così, un lettore racconta cosa gli è capitato e si sfoga: "Quali costi ha l’utenza per una mancanza organizzativa?".
Di seguito il suo racconto integrale.
Ho comunicato al mio medico curante un contatto Covid segnalato da Immuni e dopo 7 giorni, alle 17, sono stato contattato da un infermiere della Asl, il quale mi ha detto il giorno successivo, alle 7.30, sarei dovuto andare all’ospedale di Ortona dove avrei trovato il drive-in per il tampone. Alle 7.15 arrivo al parcheggio dell’ospedale e trovo davanti a me già 30 auto. Aspetto con pazienza le 7.30, ma all’ambulanza parcheggiata non si vede ancora nessuno. Intanto, dietro la mia auto si è formata già una lunga coda che continua ad aumentare.
Alle 8.30 niente, perché non ancora arriva il materiale per fare i tamponi. Intanto, le persone, lavoratori che devono iniziare una l’attività, anche in smartworking, in attesa dell’esito che sarà comunicato dopo forse due-tre giorni, aspettano.
Ore 8.35 primo tampone, ore 10 riesco a fare il mio, ringraziando la Asl.
La mia unica perplessità è che due ore e trenta di attesa per 30 sono 70 ore, più di una settimana lavorativa. Contando anche quelli dopo di me, quali costi ha l’utenza per una mancanza organizzativa?
Non faccio ulteriori commenti perché la sanità in Italia, a parte tutto, è sempre una delle migliori del mondo per la capillarità degli interventi e per il livello di assistenza. Però qualcosa si può facilmente migliorare.