1922-2022, il gruppo scout Chieti 1 festeggia i 'primi' cento anni dalla fondazione col motto "Semper scout, Semel scout": una volta scout sempre scout!
“Il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri… Preoccupatevi di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo avete trovato … e mantenete la vostra promessa di esploratori, anche quando non sarete più ragazzi, Dio vi aiuti in questo”. Un ‘modo’ speciale [di interpretare la vita] per un ‘mondo’ speciale [da vivere felici]. Direttamente dalle memorie di lord Baden Powell, padre e ‘guru’ dello scoutismo, il palinsesto valoriale dell’Agesci Chieti 1 nel centenario della fondazione. Nove giorni di iniziative, fino al 22 dicembre [domenica 18 dicembre, ore 16,30, convegno nell’aula magna del Seminario Pontificio Regionale San Pio X sul tema “100 anni di scoutismo a Chieti: ieri, oggi e domani nel rispetto della Legge e della Promessa scout”], coordinate dal Masci [Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani Chieti 1, sigla -guidata dal magister Paride Massari- curatrice del Centro documentazione scout dedicato a Montenegrino Orlando] e concepite dallo storico gruppo teatino guidato da Francesco Mosciano ed Ines Ricci, assistenti ecclesiastici Don Claudio Pellegrini e Padre Lorenzo Polidoro. Un gruppo, quello dell’Agesci Chieti 1, baciato dall’iconico giglio degli ‘esploratori’ fin dal 1922 ed ancor più in giù, nell’infinita storia di questi ‘strani ragazzi ed adulti con il fazzolettone al collo’, se si tiene presente la breve ma intesa esperienza avviata a livello nazionale nel 1909, e formalizzata a Chieti nel 1918 con il nome di “Piccoli Escursionisti”, allorquando un pioniere dello scoutismo, il marchigiano Ugo Perrucci poi trasferitosi al nord per ragioni di lavoro, diede luogo a vivaci cellule di esploratori. Lo rivela Aurelio Bigi, scrittore e storico, fra gli animatori del Masci, durante l’inaugurazione, alla Bottega d’Arte della Camera di Commercio, della mostra documentale sullo scoutismo teatino, così richiamando le primizie del suo ultimo libro “Lo scoutismo cattolico in Abruzzo e Molise 1922-1974”, scritto con Giovanni Santucci ed edito da ‘Portofranco’ [dicembre 2021, in ChietiToday del 27 maggio 2022], pubblicazione preceduta nel 2013, per i tipi di éDICOLA edizioni, dalla “Storia dello scoutismo a Chieti”. Il taglio del nastro della mostra documentale-fotografica su questi ‘primi’ cento anni della storia tricolore [dal rosso, bianco e verde dei mitici foulard associativi del Chieti 1], mercoledì scorso alla Bottega D’Arte della Camera di Commercio, evento preceduto dalla Santa Messa celebrata nella chiesa di San Domenico da Don Claudio Pellegrini. Dal primo campo nazionale Asci [Associazione Scoutistica Cattolica Italiana fondata nel 1916, mutata nel 1966 in Associazione Scout Cattolici Italiani e nel 1974 trasformatasi in Agesci-Associazione Guide e scout Cattolici Italiani – a seguito della fusione con l’Agi – Associazione Guide Italiane -] in Val Fondillo [Opi] nel 1921, alla solenne promessa scout del 22 giugno 1922 di Montenegrino Orlando, tra i personaggi monumentali dello scoutismo abruzzese e teatino in particolare; dal pellegrinaggio a Roma nel 1925 in occasione dell’Anno Santo, tra gli scout provenienti da tutto il mondo c’era anche il ‘Riparto Chieti 1, alle ‘attività congiunte’ nella Pasqua del 1928 tra Roma XXV e Chieti 1; dalle attività “in borghese”, conseguenza allo scioglimento dei gruppi scout a seguito dei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929, a quelle clandestine che portarono dal 1937 alla formazione di diversi nuclei di ‘Aquile Randagie’, nel nord Italia, dopo l’8 settembre 1943, confluite nell’Oscar [Organizzazione Soccorso Collocamento Assistenza Ricercati]; dalle grandi parate scout nella Chieti degli anni 20, alle scene di vita di campo e di squadriglia con l’Albo d’Oro del Chieti 1 in bella evidenza e la proiezione di fotogrammi afferenti ad episodi, ad esempio la visita a Chieti, nel 1925, di Mario Mazza [co-fondatore dell’ASCI] in occasione della fondazione del gruppo Chieti II, e persone. Tra le foto proposte quella su computer che ritrae Sandro Angeloni, il compianto pediatra ‘papà putativo’ di generazioni di bimbi e di scout teatini, durante una premiazione delle Olimpiadi Scout; ed un’altra, tratta dalla brochure dell’evento, con tanti volti che hanno fatto la storia dello scoutismo del Chieti 1 dagli anni 60 agli anni 80: fra gli altri Guido Mincone, tra i più amati capogruppo, e gli ‘angeli’ Antonio Frezzini e Massimo Pirozzi. C’è una intera vita, anzi vi sono diverse vite, scoutistiche e ‘laiche’, di costume e di autentico impatto storico nella vita della comunità nazionale, abruzzese e teatina in questo excursus narrativo del gruppo Chieti 1, agli albori “San Giorgio” e poi ripartitosi [di qui la denominazione di ‘Riparto’, con la 'i'] in “Perseveranze” e “Delle Rocce”. Occhi lucidi quelli di Aurelio Bigi, “lo scoutismo è fra quelle poche e vere cose che ti rimangono per sempre nell’anima”, un fiume in piena nella narrazione delle vicende dei “primi tre gruppi nati in Abruzzo, Chieti, l’Aquila e Sulmona, allocatisi nelle rispettive sedi vescovili”. Un ricordo speciale per Don Luigi Mazzatenta [Chieti 20 luglio 1918-22 aprile 2000], l’assistente ecclesiastico che ha lasciato una traccia indelebile nei percorsi formativi del Chieti 1, pietra miliare dell’associazionismo cattolico teatino [in itinere, per l’indimenticabile “Baloo”, una proposta di titolazione di uno spazio pubblico cittadino da parte del comitato spontaneo presieduto da Gerardo Mosciano e Romano Frezzini, ndc] e commozione palpabile nei visitatori, tanti, troppi per avventurarsi in citazioni individuali. Raccogliamo, per tutti, il “saluto istituzionale” di Giuseppe Finocchietti, una lunga ‘carriera’ associativa nata nel Chieti 1, culminata nel prestigioso alloro di Capo Scout d’Italia ed ora proseguita come 'maestro dei novizi' nel Teramo 1, e nella testimonianza di Francesco Mosciano, attuale capogruppo del Chieti 1: “Ho iniziato a sentir parlare della nostra grande famiglia scout dal mio papà Gerardo, a casa custodisco una rara foto che ritrae mio nonno nei panni di ‘mascotte’ del Chieti 1, la società è cambiata ed i ragazzi di oggi sono attratti da altre opportunità ma anche distratti dai ritmi ed esempi non sempre formativi e qui intervengono i valori dello scoutismo che restano sempre quelli, ancorché aggiornati nel metodo …. il movimento scout continua ad offrire risposte proprio a chi va sempre più di corsa e non riesce a compattarsi attorno ad uno stile di vita semplice e solidale”. Pillole di saggezza. Pillole scout. Tricolori come quel fazzolettone confezionato 100 anni fa sull’onda lunga ed immarcescibile di un movimento che avrebbe contribuito a rendere il mondo migliore. “Semel scout, semper scout!”.