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Sebastiano Di Rienzo e gli altri sarti abruzzesi, grandi in tutto il mondo

I sarti abruzzesi protagonisti in tutto il mondo

Su Sebastiano Di Rienzo è incentrato il volume del giornalista Giampiero Castellotti “Sebastiano Di Rienzo, maestro del fashion internazionale” di De Luca editori d’arte. Il libro narra della realtà sartoriale del grande maestro, originario di Capracotta, che ha vestito le più grandi star internazionali, quali Virna Lisi, Sophia Loren, Silvana Pampanini, Maria Grazia Cucinotta, Sabrina Ferilli, le gemelle Kessler e Brit Ekland.

La sua carriera è iniziata alla corte della Maison Valentino in qualità di tagliatore. È stato per anni presidente della prestigiosa Accademia nazionale dei sartori e, grazie alla sua attività in Cina, è stato nominato preside onorario presso l’università di Xi-An.

Nel libro di Castellotti, il Maestro Di Rienzo, memoria storica di questo importante segmento del “Made in Italy”, ricorda diversi sarti abruzzesi.

Tra i talenti della sartoria italiana spicca il nome di Ciro Giuliano consacrato dal giornalista Indro Montanelli nel 1956, in “Busti al Pincio”: “Ciò che sapevo di Ciro Giuliano, il re dei sarti europei, prima di conoscerlo, non era di tal natura da invogliarmi a diventarne cliente – ha scritto il giornalista e storico toscano. “Era stato lui a vestire Mario Pansa, l'ultimo, e forse l'unico, dandy italiano, di un'eleganza pari soltanto alla sua insolenza e al suo patrimonio; e continua a esser lui il fornitore di Palazzo Chigi e di quanti son rimasti nel mondo a contendersi il titolo di arbiter. La sua casa di piazza Farnese, mi dicevano, straripava di Tintoretti e di Tiziani; e alla sua mensa, perpetuamente imbandita per dodici persone, si riunivano principi e miliardari”.

Nel libro di Castellotti, il Maestro Di Rienzo ricorda diversi sarti abruzzesi, in particolar modo Domenico Caraceni, considerato il numero uno dell’alta sartoria, partito da Ortona a Mare, altra patria di eccelsi rappresentanti dell’atelier. Caraceni ha vestito principi, attori di Hollywood, protagonisti dello spettacolo e personaggi noti per il loro carisma, come Gianni Agnelli e Aristotele Onassis.

Di Penne è invece lo stilista Nazareno Fonticoli, classe 1906, è stato uno dei proprietari della Brioni, avventura intrapresa insieme a Gaetano Savini. Lo stabilimento Brioni a Penne raggiunse negli anni 90 i 700 dipendenti e il marchio oltrepassò i 300 negozi nel mondo.

Tra i più grandi talenti abruzzesi come non ricordare Mario de Luca, con la sua “Camps de Luca” uno dei massimi rappresentanti del “Made in Italy” sartoriale a Parigi. Aprì la sua prima sartoria nel 1948 in Place Voltaire, prima di spostarsi in Rue St-Honoré e Avenue Franklin Roosevelt.

Di Rienzo, nel corso della lunga intervista raccolta nel libro, ricorda anche Domenico Facciolini di Teramo, mentre una foto immortala Aldobrando Rapagnà di Montepagano di Roseto degli Abruzzi, sarto che ha lavorato fino a 103 anni, premiato da Di Rienzo a 106 anni nel 2014.

Dei tanti altri nomi importanti del settore, s’è occupato anche Guido Vergani nel suo libro “Sarti d’Abruzzo” del 2004. Tra gli altri: Giovanni Donatelli, Tommaso Nobili, Adriano Pallini e Sandro Porfirio.

“Il mito italiano è nato grazie al lavoro degli artigiani. E noi sarti, veri artigiani, rimaniamo i ‘sacri guardiani della linea, della sfumatura e del buon gusto’. La moda non è solo manualità e tecnica, è soprattutto testa. Anche perché esercitando questo mestiere c’è la necessità di relazionarsi costantemente a livello mondiale per monitorare le tendenze”. Parola di Sebastiano Di Rienzo, oltre sessant’anni di mestiere ai più alti livelli.

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