rotate-mobile
social

La scrucchiata abruzzese: attenzione a non chiamarla marmellata d’uva

La scrucchiata abruzzese si fa solamente con la migliore uva Montepulciano giunta a maturazione

La scrucchiata abruzzese si fa con l’uva Montepulciano ma, attenzione, non è una comune marmellata. C’è una differenza sostanziale tra la scrucchiata e la confettura: la prima prevede un’operazione che si chiama scrocchiatura, ovvero la separazione manuale dei semini dagli acini. L’altra, invece, si passa completamente, si frulla per ottenere un composto omogeneo.

Al di là, quindi, dei gusti personali, la scrucchiata d’uva Montepulciano prevede questo dettaglio altrimenti così non si può chiamare.

Si può gustare su una fetta di pane, all’interno dei biscotti o, meglio ancora, nelle sfogliatelle tipiche del periodo natalizio e in genere delle feste, domeniche comprese. Vediamo come si fa la scrucchiata e, ricordate, è un lavoro che richiede estrema pazienza e che va programmato durante il periodo della vendemmia, in ottobre.

Inoltre, è importante sapere che oltre all’uva non prevede altri ingredienti, nemmeno lo zucchero.

Ricetta della scrucchiata: procedimento

Per fare la scrucchiata è necessario spremere i chicchi meticolosamente uno ad uno con le dita. In questo modo si potranno separare polpa, semi e buccia.

Servono due tegami: in uno si metteranno polpa e semi e in un altro le bucce.

È necessario far cuocere polpa e semi per almeno 10-15 minuti.

In seguito bisogna usare il setaccio, meglio noto in Abruzzo come crivillucc. In questo modo si potranno separare i semini dalla polpa, che in seguito andrà aggiunta al tegame con le bucce.

Per il tempo di cottura, bisogna regolarsi in base alla quantità d’uva e bisogna cuocere il tutto a fuoco lento. Come capire se è pronta? Bisogna fare la prova del piattino: basta mettere po’ di scrucchiata su un piattino, che andrà inclinato. Il composto non deve scivolare ma rimanere compatto. Se scivola, continuate ancora la cottura a fuoco lento.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La scrucchiata abruzzese: attenzione a non chiamarla marmellata d’uva

ChietiToday è in caricamento