rotate-mobile
social

La tempesta di neve americana raccontata dall’abruzzese Angela Rapino: un dono dopo il Covid

Non riaccadeva dal 1899

Quella dei primi giorni di febbraio è stata una delle tempeste di neve, snow storm o blizzard, più imponenti che si sia mai abbattuta su New York e in tutte le zone circostanti. Se nella Grande Mela sono stati registrati picchi di 40-50cm di neve, in altre località della vicinissima New Jersey, i numeri raddoppiano, con cumuli di neve di circa 90cm.

Non riaccadeva dal 1899, io invece, vivendo qui da 8 anni, non ricordavo una nevicata così dal 2016 – così racconta Angela Rapino, originaria di Francavilla al Mare e autrice di La valigia a stelle e strisce di Angy.

Da abruzzese doc sa bene che “la neve l’ha sembre fatto”, tormentone di Giustino La Rovere, ma questa volta la blogger, che vive a Metuchen, in New Jersey, a soli 45 minuti da New York, ammette che di neve ne è scesa davvero tantissima.

La neve è scesa giù per tre giorni di fila dal 31 gennaio al 3 febbraio mattina. Mio marito è uscito a spalare, qui è obbligatorio farlo, e per la tanta neve accumulata, ha costruito un igloo.

Ha quindi nevicato anche nel giorno della candelora, noto anche come giorno della marmotta. Che vuol dire? Che la marmotta, che quest’anno si chiama Phil, è rientrata nella sua tana e, secondo la credenza americana, l’inverno durerà altre sei settimane.

Angela Rapino, nata il 30 gennaio, adora la neve, è una sciatrice e ama l’atmosfera che si quando tutto diventa bianco. Particolari sono le tradizioni culturali americane legate alle giornate di neve, che lei stessa osserva sempre con grande entusiasmo.

Il giorno del 31 gennaio è stato il più nevoso. Siamo rimasti in casa al calduccio a preparare delle tipiche bontà invernali: cioccolata calda e polenta. Con la mia famiglia ci siamo divertiti a cucinare ma ho fatto anche tante dirette social, sia Instagram che Facebook, che hanno registrato importanti picchi. Anche se la neve l’ha sembre fatto, ha sempre il suo fascino per tutti.

Sul fronte disagi ci racconta:

nonostante la preparazione al blizzard, gli americani acquistano grandi quantità di beni di prima necessità, in particolar modo carta igienica. Gli scaffali dei supermercati si presentano semivuoti. Io ho ordinato la spesa online, che mi è arrivata con due giorni di ritardo, un piccolo disagio se si considera che generalmente è sempre molto puntuale.

Spalata la neve, con mio marito abbiamo costruito un igloo e abbiamo trascorso la giornata divertendoci, lanciandoci palle di neve, sorseggiando liquori tipici abruzzesi e i famosi sassi d’Abruzzo, che mia madre mi ha inviato per Natale. Non ci siamo fatti mancare niente!

A casa mia si parla, si respira e si mangia Abruzzo. Stiamo infatti portando avanti un nuovo progetto, che si chiama appunto Destination Abruzzo, dove mostriamo le meraviglie della nostra terra di origine.

Questa nevicata per noi oltre a essere stata spettacolare e magica, è stata soprattutto un regalo. Venti giorni fa mio marito, mio figlio e io abbiamo avuto il Covid. Ci siamo sentiti meglio proprio nei giorni della nevicata e la possibilità di uscire, anche solo fuori la porta di casa, e godere di questo spettacolo è stato un vero dono.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La tempesta di neve americana raccontata dall’abruzzese Angela Rapino: un dono dopo il Covid

ChietiToday è in caricamento