Scuole, la Cgil denuncia: "Aumentano i precari nel Chietino"
Sono oltre 1400 gli incarichi annuali in provincia di Chieti. Per il sindacato è il "fallimento delle politiche di reclutamento"
"Sono più di 1400 le nomine annuali, la scuola pubblica ha bisogno di interventi strutturali e non di operazioni tampone". La denuncia arriva dalla Flc Cgil Chieti che commenta i dati comunicati dall’ambito territoriale teatino.
"La pandemia ha aggravato le criticità: i lavoratori della scuola hanno fatto di tutto per assicurare il diritto allo studio sia in presenza che a distanza, ma non sempre i risultati sono stati pari all’impegno, anche in virtù di gravi responsabilità dei decisori politici, nazionali e locali. L’anno scorso si è perso tempo e risorse con misure inutili, mentre non ci sono stati sufficienti interventi su organici, edilizia, trasporti. C’è stata molta confusione, le continue ripartenze e interruzioni della didattica in presenza, una gestione problematica delle quarantene nelle scuole, che spesso si sono trovate sole ad affrontare l’emergenza".
Di seguito l’elaborazione realizzata dalla Flc Cgil:
A questi posti si aggiungono altri 259 posti per il personale ATA, così ripartiti:
"Numeri che dimostrano il fallimento delle politiche sul reclutamento. Per un’offerta formativa di qualità è necessario avere un personale preparato, formato e stabile".
"Dunque, sono oltre 1400 gli incarichi annuali in provincia di Chieti. Anche quest’anno però, nonostante i tanti proclami, avremo nelle nostre scuole tanti precari. Si tratta di una percentuale che supera il 25%, una quota di personale che ormai sta diventando strutturale. Si tratta di una situazione divenuta insostenibile: occorre intervenire con politiche per il reclutamento del personale che non possono essere sempre e solo “straordinarie” e volte a superare l’emergenza ma devono saper coniugare il rispetto dei diritti acquisiti e la continuità didattica, con la qualità dell’offerta formativa".