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Scuola

Quota 100: richiesta per la pensione di 763 docenti e 223 Ata

Per la Cisl scuola, è come se venisse meno il personale di 8 scuole di medie dimensioni. E il sindacato chiede un programma di assunzioni per i posti vacanti

Dopo l'allarme lanciato qualche settimana fa sui rischi che il ricorso alla quota 100 potrebbe creare per la scuola abruzzese, la Cisl inizia a parlare di numeri. Il segretario generale Cisl Abruzzo e Molise, Davide Desiati, spiega che si è registrato

in Abruzzo oltre il raddoppio delle domande di pensione.

Alle 433 domande di pensione (319 per docenti e 114 per il personale Ata) presentate nei normali termini prima della riforma, si sono aggiunte 553 domande, di cui 450 per la Quota 100, di 444 docenti e 109 Ata.

Più concretamente, è come se fosse venuto meno il personale docente ed Ata di 8 scuole di medie dimensioni.

Ma, puntualizza Desiati, lo scenario sarebbe potuto essere peggiore:

Nonostante la gravità del problema, la scuola abruzzese può tirare un sospiro di sollievo perché poco più dell’11% di potenziali aventi diritto ha deciso di avvalersi della nuova possibilità di andare in pensione. Il danno economico è stato il principale deterrente e, alla verifica dell’entità della decurtazione sulla pensione, è stato grande lo sconforto di chi aveva tanto sperato, dopo 38 anni di lavoro, di poter andare finalmente in pensione.

Adesso è necessario creare le condizioni per sostituire il personale, quindi la Cisl scuola Abruzzo Molise chiede un programma di assunzioni su tutti i posti vacanti dal 1 settembre 2019 e l’immediata pubblicazione dei concorsi ordinari, per tutti gli ordini e gradi di scuola, per far fronte sia alle assunzioni nei prossimi anni. Sebbene il pericolo è scampato al momento, comunque nei prossimi 4 anni andranno in pensione almeno i restanti 4.300 lavoratori che non hanno prodotto adesso domanda.

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