Ricercatori della d'Annunzio firmano uno studio internazionale sulle anomalie placentari nelle gestanti con il Covid
Il primo autore è Raffaella di Girolamo, specializzanda in Ginecologia ed Ostetrica, e ha svolto un ruolo rilevante Emanuela D’Angelo, ricercatrice universitaria in Anatomia Patologica
Importante studio dell'università d'Annunzio sull'infezione da Covid 19 in ambito materno-fetale.
La Clinica ostetrica e ginecologica, diretta dal professor Marco Liberati, infatti, ha firmato una pubblicazione internazionale che riporta il tasso di anomalie placentari nelle gestanti con infezioni da Covid-19. Lo studio, il cui primo autore è Raffaella di Girolamo, specializzanda in Ginecologia ed Ostetrica, e in cui ha svolto un ruolo molto rilevante Emanuela D’Angelo, ricercatrice universitaria in Anatomia Patologica, è stato appena pubblicato sulla rivista “American Journal of Obstetrics and Gynecology-MFM”.
La pubblicazione di questo studio testimonia la qualificata collaborazione scientifica tra la Clinica Ostetrico e Ginecologica dell’iniversità di Chieti ed i più importanti centri internazionali interessati alla ricerca in Medicina Prenatale. L’attività di ricerca svolta a livello universitario è fortemente interconnessa con l’attività clinica del “Centro di Medicina Prenatale e Gravidanza a Rischio” del policlinico Santissima Annunziata” di Chieti, volta ad assicurare la migliore assistenza alle future madri ed al loro nascituro.
Questo nuovo studio, consistente in una revisione sistematica e meta-analisi della letteratura scientifica, coordinato dai professori Francesco D’Antonio e Marco Liberati, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica della d’Annunzio, dimostra che donne in gravidanza con infezione da Covid-19 hanno un elevato rischio di sviluppare anomalie della placenta dovute ad infiammazione ed ischemia correlate alla presenza del virus.
"L’infezione da Covid-19 in gravidanza - spiega il professor Francesco D’Antonio - è associata in alcuni casi ad un aumento del rischio di outcome sfavorevole per la madre, tra cui aumento del rischio di morte, accesso in terapia intensiva e necessità di intubazione. Nei primi mesi della pandemia la Clinica Ostetrica e Ginecologica di Chieti aveva già coordinato il primo grande studio internazionale su Covid-19 e gravidanza, coinvolgendo 70 centri di Medicina Prenatale presenti nei cinque continenti e dimostrando l’elevato tasso di outcome avverso in queste gravidanze. I risultati di questo studio - conclude il professor D’Antonio - sottolineano l’elevato rischio materno-fetale dovuto all’infezione da Covid 19 e spiegano l’aumento dell’incidenza di complicanze avverse del bambino osservate in donne che hanno contratto l’infezione".