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Salute Santa Maria Imbaro

A Santa Maria Imbaro una centrale per l'assistenza sanitaria e sociale: servirà l’area interna Basso Sangro-Trigno

Opereranno soprattutto infermieri che seguiranno anziani e malati cronici. Così la Asl vuole migliorare l’aderenza alla terapia ed evitare ricoveri frequenti.

La Asl Lanciano Vasto Chieti ha firmato un protocollo d’intesa finalizzato alla costituzione della “Centrale di coordinamento e operativa di cure transazionali”, sottoscritto dal direttore generale dell’Azienda sanitaria, Pasquale Flacco, dal sindaco di Montenerodomo, capofila della convenzione tra Comuni per l’attuazione della strategia d’area, Antonio Tamburrino, e i legali rappresentanti dell’ente capofila dell’Ambito 14 Alto Vastese, Saverio Di Giacomo, e dell’Ambito 12 Sangro Aventino, Arturo Scopino. 

Si tratta di un’infrastruttura operativa con la finalità di valutare il bisogno dei soggetti fragili, lasciandoli nel proprio domicilio il più possibile.

Come evidenzia la Asl in una nota "La Centrale rappresenta la cabina di regia di tutti i servizi territoriali, sia di tipo sanitario sia sociale, che consente di costruire un percorso assistenziale su misura in base alle necessità del singolo.

Sarà collocata presso la sede del Patto territoriale Sangro Aventino, a Santa Maria Imbaro, opereranno medici, personale degli enti d’ambito e soprattutto infermieri, questi ultimi in ruolo di assoluta centralità nel nuovo sistema delle cure territoriali, ispirato a un paradigma non più di attesa, ma di iniziativa: gli anziani, malati cronici, vanno presi in carico e seguiti costantemente per migliorare l’aderenza alla terapia ed evitare ricoveri frequenti". 

La necessità di un cambio di passo assistenziale, nel territorio della Asl Lanciano Vasto Chieti, è stata segnalata dai numeri, che classificano l’area interna  Basso Sangro - Trigno ad alto indice di vecchiaia, con il 34 per cento di ultra 65enni, che invece a livello nazionale sono il 21,5%. A fronte di una popolazione complessiva di 23.944 abitanti nei 33 Comuni dell’area, sono stati censiti 4.486 soggetti fragili, pari al 22%, vale a dire in età superiore ai 65 anni e affetti da malattie croniche. L’età media dei fragili è di 80,4 anni, (mentre 51,8 quella della restante popolazione), il 78% soffre di una o più patologie croniche, presentano un tasso di mortalità tre volte superiore, hanno probabilità di ricoverarsi 20 volte di più, spesso in urgenza e per il 34% dei casi  in modo inappropriato. Inoltre rischiano di rivolgersi al Pronto soccorso 14 volte in più dei  non fragili, e assorbono il 58% delle risorse assistenziali complessive. 

Da questa analisi epidemiologica nasce il programma rivolto alle aree interne, articolato in una serie di azioni alcune delle quali già avviate da tempo, quali il potenziamento della rete dell’emergenza con il raddoppio delle postazioni di 118, l’ambulatorio infermieristico della fragilità e l’ospedale di Comunità attivati a Casoli e Gissi, l’Unità di cure primarie avviata a Casoli, i programmi di tele-salute, i percorsi assistenziali per lo scompenso cardiaco, diabete e disturbi cognitivi, e, da ultimo, la Centrale delle cure transazionali. 

L’esperienza della Asl Lanciano Vasto Chieti sarà messa a confronto con quella di altre regioni nel corso di un evento in programma domani, venerdì 30 novembre, all'hotel Villa Medici a Lanciano, che ospiterà il congresso regionale dell’Associazione degli infermieri di famiglia e comunità. 
 

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