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Salute

Neanche un posto letto di terapia intensiva pediatrica, il triste primato dell’Abruzzo (e di altre 6 regioni)

Sono soltanto 23 le terapie intensive per i bambini in tutta Italia. Gli esperti fanno il punto al 76° Congresso della Società Italiana di Pediatria

Sono poche in Italia le terapie intensive per i bambini e nessuna di queste si trova in Abruzzo. La nostra regione, assieme a Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria, Sardegna Molise e Basilicata non ha alcun posto letto di terapia intensiva pediatrica. A fare il punto sono gli esperti al 76° Congresso della Società Italiana di Pediatria.

Come afferma il pediatra Rinaldo Zanini: “Le terapie intensive pediatriche nel nostro Paese sono poche, 23 in tutto, mediamente di piccole dimensioni distribuite in modo non omogeneo sul territorio nazionale e in un numero nettamente inferiore alle terapie intensive neonatali pari a 116. Va subito sottolineato – si legge su Adnkronos - che nel nostro Paese non esiste una modalità certa e riconosciuta per identificare i reparti di terapia intensiva pediatrica perché manca il codice identificativo della disciplina. Questa mancanza rende molto difficile valutare con esattezza il numero di letti e i reparti. È possibile unicamente fare delle approssimazioni con calcoli complicati".

In Italia i letti di terapia intensiva pediatrica sono circa 202 con una media di 3 posti letto per 1 milione di abitanti, molto al di sotto della media europea pari a 8. E, come evidenzia la Società Italiana di Pediatria, questa differenza diventa ancora più forte se valutiamo ciascuna regione: qui si va dai 2 letti ogni milione di abitanti della Puglia ai 10,6 della Liguria, passando per quelle regioni che non hanno alcun posto letto di terapia intensiva.

Per gli esperti, inoltre, "offrire ai pazienti pediatrici di essere assistiti in unità di terapia intensiva dedicate significa migliorare la prognosi rispetto ai bambini che vengono ricoverati in terapie intensive per adulti". Un altro dato importante è legato, infine, alla mortalità dei pazienti di terapia intensiva pediatrica che "aumenta nel caso di unità operative a basso volume, rispetto a quelle ad alto volume". 

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