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Lunedì, 11 Dicembre 2023
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Osterie d’Italia 2024: i migliori locali in Abruzzo e nel Chietino secondo Slow Food

Torna anche quest’anno la guida alle migliori Osterie d’Italia 2024 firmata da Slow Food Editore. Due i locali premiati nel Chietino, di cui uno inserito per la prima volta

Torna anche quest’anno la guida alle migliori Osterie d’Italia 2024 firmata da Slow Food Editore. Due i locali premiati nel Chietino, di cui uno inserito per la prima volta. Quest’ultimo si trova a Francavilla al Mare: è Bracevia - A tutta pecora. L’insegna ne affianca un’altra, già precedentemente recensita nella guida, ossia Cibo Matto di Vasto.

Vediamo di seguito l’elenco completo di tutte le migliori osterie italiane 2024 in Abruzzo secondo Slow Food:

  • Bracevia - A tutta pecora - Francavilla al Mare (Ch) inserto - nuova chiocciola
  • Cibo Matto - Vasto (Ch)
  • La Bilancia - Loreto Aprutino (Pe)
  • Taverna 58 - Pescara (Pe)
  • Font’Artana - Picciano (Pe)
  • La Corte - Spoltore (Pe)
  • Sapori di Campagna - Ofena (Aq)
  • Taverna de li Caldora - Pacentro (Aq)
  • Vecchia Marina - Roseto degli Abruzzi (TE)
  • Terra di Ea - Tortoreto (Te)
  • PerVoglia - Castellalto (Te)
  • Perilli - Castilenti (Te) inserto - nuova chiocciola
  • Zenobi - Colonnella (Te)
  • Borgo Spoltino - Mosciano Sant’Angelo (Te)

Nella guida sono state inserite in totale 59 osterie abruzzesi, di cui 5 novità e 14 Chiocciole.

Lo storico sussidiario del mangiar bere all'italiana è stato presentato al Teatro Elfo Puccini di Milano il 23 ottobre e disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 25 ottobre. Si tratta della trentaquattresima edizione di Osterie d'Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. 

 Abruzzo: la panoramica 2024

Si avverte più di qualche elemento di vivacità nella ristorazione abruzzese, pur nella difficoltà a gestire, come dovunque, i problemi legati alla carenza di personale e all’aumento dei costi, evidenti nelle città più grandi. Una vivacità che si traduce in nuove aperture, ma soprattutto nella volontà di seguire una linea di sempre maggiore attenzione verso la qualità dell’accoglienza e di consapevolezza del valore della tradizione gastronomica regionale, anche derivante dalla ripresa del turismo registrata negli ultimi anni. L’Abruzzo con le sue bellezze – da un lato le spiagge al nord e centro del litorale e la costa dei trabocchi più a sud, dall’altro l’entroterra rurale fino alle alture del Gran Sasso e della Maiella e ai parchi nazionali – sta diventando sempre più meta di viaggiatori che ne apprezzano il valore autentico, sia dal punto di vista ambientale sia da quello agroalimentare. Così si avverte da più parti la volontà di rinnovare la tradizione e di valorizzare le filiere locali, sia promuovendo un più stretto rapporto con agricoltori, allevatori e pescatori, sia stimolando il lavoro di grossisti e distributori alimentari a fare ricerca in questa direzione, sia in diversi casi a produrre in proprio parte delle materie prime. Se il Teramano fa storia a sé con i suoi piatti assolutamente riconoscibili, la grande nota di merito va a L’Aquila, che non solo ha saputo rinascere dal punto di vista sociale ed economico senza perdere la sua identità culinaria, ma anzi si conferma come la città con la più ampia presenza di osterie nella nostra guida, alle quali si aggiungono molte altre insegne di ristoranti gourmet.

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