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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Zulli (Articolo Uno) critica l'assessore Raimondi e lo richiama a una "maggiore sobrietà"

Il rappresentante del partito di sinistra cittadino ritiene "inqualificabile" il commento nei confronti della consigliera Letta

"Riteniamo inqualificabile quanto scritto dall’assessore Enrico Raimondi  che a questo punto dovrebbe trarne le conseguenze assumendosi la responsabilità politica delle gravissime affermazioni scritte".

A dirlo è Giustino Zulli (Articolo Uno) in riferimento alla polemica innescata domenica scorsa quando la consigliera del Partito Democratico Barbara Di Roberto condivide sul suo profilo personale la notizia della lettera dell'esponente della Lega Emma Letta, che chiede al sindaco Diego Ferrara di condannare l'epiteto "escort" usato dal giornalista Alan Friedman per definire Melania Trump. Richiesta a cui il primo cittadino risponde dopo poche ore.

Il post della consigliera Pd viene commentato dall'assessore Enrico Raimondi, si innesca uno scambio di battute tra i due che sfocia nel commento "Una minorata" scritto dall'esponente della giunta teatina, rimosso dopo poco.

"Noi di “Articolo Uno - dice Zulli - siamo lontanissimi dalle posizioni politiche della Lega che riteniamo, a livello nazionale, regionale e teatino, politicamente responsabile di tanti fatti negativi che hanno contribuito a generare un consistente e diffuso stato di malessere ma mai ci permetteremmo di dare della 'minorata' a chi la rappresenta, unitamente a tutte le altre forze politiche legittimate dal voto popolare, all’interno del consiglio comunale".

L'esponente della sinistra cittadina invita Raimondi a "una maggiore sobrietà perché non nuovo a percorrere le vie dei gratuiti e negativi giudizi. Nelle scorse settimane l’assessore è stato, se possibile, ancor più offensivo e denigratorio concludendo un suo delirante scritto, subito ritirato ma senza scusarsi, dispiacendosi, addirittura, con gli organi di informazione locali 'che danno ancora spazio a certe dichiarazioni' proponendo, di fatto, una forma di censura degna dei peggiori sistemi totalitari".

A riguardo Zulli fa sapere che "solo per la grave pandemia in corso e per i segnali di crisi politica nazionale che purtroppo sono esplosi in queste ultimissime ore, avevamo deciso di non divulgare uno scritto a nostro avviso farneticante che siamo, tuttavia, disponibili a rendere pubblico".

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