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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Villa Pini: Presidenti delle Province e Sindaci appoggiano Chiodi

I Presidenti delle Province e i Sindaci dei quattro capoluoghi scrivono al Presidente della Regione: "Hai il nostro appoggio per ogni iniziativa utile a garantire continuità nell'erogazione dei servizi sanitari accreditati"

Disponibilità ed appoggio per qualunque atto utile a rimuovere gli ostacoli normativi che impediscono la continuità dei servizi sanitari accreditati da Villa Pini e SanStefar.
E' questa in sintesi la missiva inoltrata al Presidente della Regione Gianni Chiodi dai Presidenti delle Province abruzzesi e dai Sindaci delle quattro città capoluogo alla vigilia della sentenza del Consiglio di Stato che venerdì 13 aprile si pronuncerà sull’accreditamento delle strutture sanitarie dell'ex Gruppo Angelini.

Una scelta che chiaramente ricadrà sul futuro dei circa mille lavoratori che operano nelle strutture.

Dalla politica locale emerge un'unità d'intenti.

Nella lettera, dopo aver ricordato le vicende che hanno travolto l’ex Gruppo Angelini e l’emergenza occupazionale che ne è seguita, Sindaci e Presidenti  evidenziano che fu proprio grazie all’intervento del Presidente Chiodi che a quelle strutture vennero ripristinati gli accreditamenti, consentendo al Tribunale di Chieti e alla Curatela fallimentare di ridare un’opportunità a migliaia di operatori sanitari e di salvaguardare i livelli di assistenza sanitaria sul territorio.

"Proprio in considerazione del grande lavoro fatto e dei risultati raggiunti – si legge - assistiamo con preoccupazione ad una controversia promossa dinanzi al Giudice amministrativo contro la Tua azione programmatoria, che potrebbe vanificare il nostro impegno, riproponendo il dramma già vissuto dai lavoratori e dal territorio. Il 13 aprile – prosegue la lettera – grava sul Consiglio di Stato la grave responsabilità di impedire che per una perversa applicazione dell’art. 7 bis della Legge Regionale n. 32/2007, vengano cancellati il diritto al lavoro e alla dignità di mille famiglie. E su di noi e su tutta la classe politica di questa Regione che grava la responsabilità di dare risposte concrete in difesa della causa dei lavoratori e dei pazienti, e ci impone di dare un forte messaggio di unità che riporti anche nella nostra comunità la serenità e la pace necessarie per attuare quelle riforme che sei stato chiamato a realizzare".

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