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Riordino Tribunali di Vasto e Lanciano: la lettera di Di Primio al Ministero

La lettera del sindaco di Chieti al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, e al Ministro della Giustizia, Paola Severino, sulla discussione del provvedimento di riordino delle circoscrizioni giudiziarie, che coinvolge l’anticipazione al 2015 della chiusura delle sedi dei Tribunali di Vasto e Lanciano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

In merito al provvedimento di riordino delle circoscrizioni giudiziarie, che coinvolge anche alcune realtà abruzzesi, ho appreso che nel testo del decreto attuativo in fase di pubblicazione, vi è stata una anticipazione al 2015 della chiusura delle sedi impropriamente definite “minori” e, tra queste, i Tribunali di Vasto e Lanciano.

Al riguardo, mi permetto di suggerire alcuni spunti di riflessione, indubbiamente già avanzati da altri, che ritengo fondamentali affinchè la riforma non penalizzi eccessivamente il nostro territorio, facendo venir meno presidi fondamentali di sicurezza e legalità.

In primo luogo, pur confermando che Chieti è pronta ad ospitare gli uffici che dovessero essere soppressi per effetto del provvedimento di riordino, stiamo per mettere a bando il progetto di finanza per il raddoppio delle superfici degli Uffici Giudiziari, ritengo sia di primaria importanza conservare sul territorio dei "presidi", in modo particolare in una area come quella meridionale della Provincia di Chieti, contigua a territori che vedono una forte presenza della criminalità organizzata.

Vi è poi un altro aspetto, non secondario, da prendere in considerazione. Nella discussione scaturita a seguito della notizia di razionalizzazione delle sedi giudiziarie, si sono spesso presi in considerazione i disagi cui sarebbero quotidianamente sottoposti gli avvocati le cui sedi abituali di lavoro, i tribunali, per effetto del provvedimento di riordino, verrebbero chiusi.

Alle difficoltà dei professionisti,  però, vanno aggiunte quelle dell’utenza che, in una ipotesi che veda Chieti unico tribunale della Provincia, dovrebbe recarsi nel capoluogo teatino da un territorio vastissimo e particolarmente eterogeneo. A tal proposito, è apparso oggi sulla stampa locale un articolo nel quale, da un neonato Comitato pro tribunale di Vasto, è stato proposto al Ministro di intraprendere un viaggio da Schiavi d’Abruzzo, ultimo paese della Provincia di Chieti ai confini con il Molise, un territorio privo di infrastrutture ferroviarie e di superstrade, fino al capoluogo teatino, così da verificare le difficoltà nell’affrontare tale trasferta.

Questa mia, non vuole entrare nel merito della scelta su quale sede giudiziaria preservare nella Provincia di Chieti, unitamente a quella del Capoluogo, ma ha il solo intento di evidenziarne la necessità che nella provincia sia presente un altro tribunale che assolva, in primis al compito di preservare, attraverso la Procura in particolare, un presidio di legalita/sicurezza, in secundis non aggravi (limiti) l'uso della Giutizia da parte dei cittadini e degli operatori del diritto, costringendoli ad avventurosi viaggi, magari solo per rendere un testimonianza e magari per sentirsi dire che l'udienza è stata differita.

            Auspicando che il mio intervento possa essere utile per un’attenta riflessione sul progetto di riordino dell’intero sistema giudiziario, sperando in un cortese cenno di riscontro, saluto con viva cordialità.

 

Avv. Umberto Di Primio

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