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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Tentata truffa al Comune, De Cesare: "Mancata partecipazione di Chieti al bando europeo confermata dagli organizzatori""

La replica del vicesindaco, dopo l'annuncio dell'europrogettista Scognamiglio di ricorrere alle vie legali

La mancata partecipazione del progetto del Comune di Chieti Open Heritage al bando europeo sarebbe arrivata dal coordinatore del progetto: così il vicesindaco Paolo De Cesare replica dopo che la progettista Imma Scognamiglio ha annunciato azioni legali contro di lui e il Comune.

A gennaio proprio De Cesare aveva annunciato l’intenzione del Comune di tutelare l’immagine dell’Ente a fronte dell’attesa partecipazione della città all’avviso europeo.

“La notizia della mancata partecipazione del Comune di Chieti al bando indetto dall’Uia, segretariato distaccato della Commissione Europea, è arrivata direttamente dal funzionario che ha seguito il bando, il dottor Raffaele Barbato e non è l’unico” precisa oggi De Cesare.

Che aggiunge: "Alla mia richiesta di informazioni sulla vicenda dei mancati finanziamenti, mi è stato spiegato in una mail che Chieti non aveva mai partecipato, che dopo la registrazione il progetto non era stato caricato in piattaforma, che non esisteva alcuna stella di eccellenza, contrariamente a quanto dichiarato dalla progettista incaricata dalla precedente amministrazione, perché il progetto non era stato nemmeno mai nemmeno oggetto di valutazione. Le conferme sono arrivate anche tramite mail il 3 dicembre 2020, da Nasko Vangelov, responsabile del progetto per l'Uia, perché dopo la registrazione non è stato caricato alcun foglio di conferma in piattaforma, come chiesto dal bando. Questi sono i fatti, acclarati peraltro dall’assoluta mancanza degli annunciati 6 milioni di euro di cui la città avrebbe potuto godere per veder rinascere i suoi palazzi".

Anche gli stessi organismi europei, secondo quanto riferisce Paolo De Cesare, avrebbero annunciato l’intenzione di voler procedere a tutela dei propri interessi lesi per “falsificazione di documenti del Segretariato e chiaro intento di frode, come si legge nella comunicazione inviata all’amministrazione comunale - dice ancora il vicesindaco - ma nessuno da Bruxelles ha mai scritto una lettera simile. Ci meraviglia la tardiva reazione della progettista, che dopo oltre 4 mesi oggi sotterra l’ascia di guerra e annuncia fuoco e fiamme, ma non spiega ancora e con convincente chiarezza” conclude.
 

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