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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nessuno tocchi il teatro Marrucino: la protesta di CasaPound

Nella notte è comparso uno striscione contro il Pd e a difesa del teatro, la cui stagione è messa a rischio dai tagli di fondi

"Il Pd e D'Alfoso odiano Chieti - il teatro non si tocca". E' comparso nella notte l'ennesimo striscione esposto dai militanti di CasaPound. Stavolta la protesta riguarda il gioiello più caro ai teatini: il teatro Marrucino, oggetto di imbarazzanti tagli di contributi da parte della Regione Abruzzo, e prima ancora del Comune di Chieti, che stanno mettendo in discussione la prossima stagione di spettacoli e i festeggiamenti per il bicentenario. "È indescrivibile lo sdegno che proviamo - spiega Francesco Lapenna, responsabile cittadino di CasaPound - non solo la Regione stanzia meno del 25% dei fondi che servirebbero per tutti i teatri presenti sul territorio abruzzese (880.000 euro in bilancio contro i 4 milioni necessari), ma si permette di affossare il teatro Marrucino, l'unico teatro lirico e di tradizione di tutto il centro Italia lasciando addirittura in forse i già miseri 40.000 mial euro promessi e mettendo così rischio l'intera stagione teatrale".

Per CasaPound l'intento del presidente della Regione Abruzzo sarebbe quello di "depotenziare quanto più possibile Chieti colpendola al cuore: il suo Teatro, ormai unico fiore all'occhiello di questa disgraziata città, causando danni incalcolabili alla produzione di cultura sul territorio e al prestigio di un teatro che nel 2018 festeggerà, anche se a questo punto si dovrebbe forse usare il condizionale, i 200 anni di attività.

Chiediamo a tutti i teatini - conclude Lapenna - di protestare insieme a noi nella maniera più dura possibile. Se, come è evidente, il Pd e D'Alfonso odiano questa Città e tutto ciò che di buono ancora vi sopravvive, devono sapere che ci sono teatini che non si arrendono, che non piegano la testa e che sono pronti a combattere per Chieti e per le sue eccellenze, tra cui svetta proprio il teatro Marrucino, principale teatro della costa adriatica tra Bari e Macerata e motore trainante dell'intera opea teatrale abruzzese. Una ricchezza non solo di Chieti ma di tutto l'Abruzzo, che non merita una fine tanto ingloriosa solo per la malevolenza e l'incapacità del presidente della Regione e dei suoi compagni di partito".

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