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Taglieri (M5s) critico sulla rete ospedaliera: "Ennesimo annuncio sull’approvazione di un documento mai visto in consiglio"

I dubbi del capogruppo del Movimento 5 stelle che chiede precisazioni sull'importante documento per la sanità regionale "altrimenti non lo approveremo"

“Arriva l’ennesimo annuncio sull’approvazione di un documento mai visto in consiglio e che rimanda le decisioni spinose a 36 mesi”: ad affermarlo è il capogruppo del M5S Francesco Taglieri riferendosi all’approvazione della rete ospedaliera regionale da parte dei tecnici del Ministero annunciata dal governatore Marco Marsilio e dall’assessore Verì.

Taglieri evidenzia come, però, “tutti i carteggi rimangono solo in mano alla giunta che ha scientemente deciso di sorpassare, violando le norme per l’iter di approvazione, il consiglio regionale. Si tengono quindi all’oscuro dei contenuti le opposizioni, ma clamorosamente anche la stessa maggioranza di centrodestra, i cui consiglieri evidentemente per l’assessore e per il presidente sono poco più che pigiatori di bottoni. E soprattutto si lasciano numerosi dubbi ai cittadini che, al netto del poco che è stato pubblicato sulla stampa, non sanno ancora quali reparti e prestazioni saranno garantite nelle loro zone, e con quali modalità”. 

Il capogruppo del Movimento 5 stelle dunque chiede un passaggio in commissione Sanità invitando l’assessore Verì a mostrare carteggi attinenti l’approvazione da parte del tavolo ministeriale e ribadisce che il M5s non voterà “al buio” quello che ritiene “un documento di fondamentale importanza, che blinda le prestazioni nella sanità abruzzese per i prossimi anni. Noi non siamo pigiatori di bottoni e non lo saremo mai”.

Taglieri prosegue “spiegando che “la rete ospedaliera è un atto di programmazione che avrebbe dovuto essere approvato già nei primi anni di insediamento del centrodestra e attuato nel corso della legislatura, ma questa giunta arriva in zona cesarini all’approvazione di un documento, anzi di un mezzo documento, che rimanda le questioni spinose e più divisive, come per esempio la definizione dei Dea di secondo livello, a 36 mesi per la decisione. I più maliziosi potrebbero pensare che si tratti di un tempo calcolato ad hoc per sorpassare le prossime elezioni regionali senza prendere decisioni scomode e lasciare ancora in balia dell’incertezza strutture e reparti, nella speranza che nessuno si senta ‘escluso’ prima di recarsi alle urne. Non presteremo il fianco a questi giochini elettorali – conclude l’esponente del M5s - ben consapevoli che quella che oggi definiscono una Rete "approvata" dal tavolo ministeriale non è immune da modifiche e rivisitazioni che, come altre decisioni, potrebbero essere rimandate a urne chiuse. Non permetteremo che si faccia becera propaganda, soprattutto su un tema di fondamentale importanza come quello dell’accesso alle cure e del diritto alla salute”.
 

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