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Licheri (Sinistra Italiana) sul suicidio di Trotta nel carcere di Vasto: "Com'è possibile che nessuno controllasse? Una sconfitta per tutti"

Il segretario regionale di Si parla di una sconfitta per tutti dopo il suicidio del dirigente del dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara

«Di fronte a un suicidio resta solo la rabbia l'amarezza e la pietà. Non posso che dare le mie condoglianze ai familiari per un dramma che non doveva accadere e a cui oggi non possiamo che silenziarci tutti».
È quanto scrive Daniele Licheri, segretario regionale di Si (Sinistra Italiana) nel commentare il suicidio di Sabatino Trotta, avvenuto nella passata notte all'interno del carcere di Vasto.

Trotta era stato arrestato ieri mattina, mercoledì7 aprile, con le accuse di corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti insieme ad altre due persone: Domenico Mattucci e Luigia Dolce, rispettivamente rappresentante legale e coordinatrice della coopertativa sociale "La Rondine" di Lanciano facente parte del consorzio Sgs.

«Ma è inaccettabile», scrive Licheri, «che in Italia il sistema non riesca ad autodeterminarsi e autoriformarsi, costringendo spesso la magistratura ad intervenire forzatamente la dove la politica tace diventando connivente e corresponsabile e il giornalismo spesso si fa spettacolo e non narrazione dei fatti. Ed è intollerabile che invece di un regolare processo che possa determinare le verità e le eventuali responsabilità ci debbano essere tragici epiloghi di questo tipo. Com'è possibile che nessuno controllasse? È questa la sicurezza nelle nostre carceri? Non doveva andare cosi e oggi ne usciamo tutti sconfitti. Nessuno escluso. Povera patria, poveri i suoi cittadini».

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