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La Regione Abruzzo dice sì all'ospedale di Atessa? Per il M5S è "soltanto uno spot"

Votata la delibera della giunta D'Alfonso che ferma la spoliazione del 'de Lellis' e ne avvia la trasformazione in ospedale di area disagiata. Con in più la Medicina del lavoro. Il sindaco Borrelli: “Cambio di rotta rispetto al passato”. Ma Marcozzi e Pettinari dissentono

“La riconversione del presidio di Atessa, con una consistenza di servizi pari a quelli di ospedale di zona disagiata, con conseguente riorganizzazione dei compiti, offrirebbe una risposta assistenziale adeguata alla domanda di salute espressa dal territorio dell'Abruzzo meridionale. Il presidio di Atessa, in quanto punto di riferimento di un'area ampiamente sviluppata dal punto di vista produttivo, aggiuntivamente, può diventare un polo pubblico per la Medicina del lavoro, venendo incontro ai bisogni di tutta la Asl Lanciano-Vasto-Chieti”.

Con queste premesse la Giunta regionale d'Abruzzo, a voto unanime, con delibera numero 642 del 07/11/2017, ha deciso di fare propria “la proposta avanzata dal Comune di Atessa relativa alla riconversione del presidio ospedaliero 'San Camillo de Lellis' in ospedale di zona disagiata, secondo i criteri del Decreto ministeriale 70 del 2015”. La Regione, quindi, sconfessando le scelte del passato che, a mano a mano, hanno portato al taglio dei servizi e alla cancellazione dei reparti, con l'avvio dello smantellamento dell'ospedale sangrino, ha stabilito che “la Asl Lanciano-Vasto-Chieti interrompa le attività di razionalizzazione” finora attuate.

Stop ai tagli, dunque. La Regione, inoltre, intende, “garantire un futuro a un presidio di sicurezza nel comprensorio Sangro-Aventino, quale storicamente è sempre stato l'ospedale di Atessa, in maniera efficace ed efficiente” e si prefigge di “promuovere, su questo argomento, un confronto tra Asl, Agenzia Sanitaria e Regione per elaborare una proposta di potenziamento quali-quantitativo per l'ospedale di Atessa da sottoporre all'esame del Tavolo di monitoraggio”, costituito dal ministero della Salute e dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Soddisfatto il sindaco, Giulio Borrelli, che parla di “cambio di rotta rispetto al passato”. Ma il M5S dice no:

“Uno spot, nient’altro che questo - così i consiglieri regionali Sara Marcozzi e Domenico Pettinari - Il documento fa finta di risolvere un problema che la stessa Giunta ha creato. Probabilmente in vista delle elezioni, il centro sinistra vuole ripulire la sua immagine dalle scelte sbagliate ed impopolari che si sono compiute in ambito sanitario nei 3 anni di legislatura trascorsi. Arriva il momento delle responsabilità e si sceglie di buttare fumo negli occhi nei cittadini! D’Alfonso, infatti, per impedire la trasformazione del presidio ospedaliero di Atessa in ospedale di comunità, una sorta di ambulatorio attrezzato, decide di produrre una delibera di Giunta "di indirizzo", che di fatto rimanda semplicemente la questione sul tavolo di monitoraggio ministeriale. Un tentativo di riciclo di immagine bello e buono, ma che non ha alcun effetto normativo”.

I pentastellati sottolineano infatti che “l’ospedale di Atessa è stato depotenziato attraverso i decreti n. 79 e n. 55 del 2016, relativi al riordino della rete ospedaliera abruzzese, emessi dall’allora commissario ad acta Luciano D’Alfonso. L’unico modo di rendere nulli quegli atti è approvare una Legge regionale che vada a modificare i decreti nei punti in cui si riferiscono all’ospedale di Atessa. Tutto il resto è pura propaganda”.

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