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Ancora polemica sullo staff del sindaco, Fratelli d'Italia minaccia: "Andiamo dalla magistratura"

In consiglio arriva l'interrogazione che chiede di fare chiarezza sulle assunzioni, ma la capogruppo Di Biase accusa l'assessore Raimondi: "Mente". Approvato all'unanimità il riconoscimento al personale sanitario proposto dalla Lega

La nomina dello staff di sindaco e vice sindaco, dopo il "fuoco amico" di Articolo 1 e le polemiche della Lega, torna a infiammare il dibattito politico teatino. L'occasione è stata l'interrogazione presentata in consiglio comunale da Fratelli d'Italia, illustrata ieri all'inizio della doppia seduta virtuale dalla capogruppo Carla Di Biase. 

L'ex assessore della giunta Di Primio ha chiesto conto della presenza di "persone" negli uffici comunali sin dai primi giorni dopo l'elezione di Diego Ferrara, avvenuta il 5 ottobre scorso. "Con nostro stupore e meraviglia - sottolinea Di Biase - il sindaco ha preso subito possesso degli uffici comunali. E subito, con lui, si sono riversate negli uffici persone che, oltre a prenderne possesso, hanno utilizzato gli strumenti della pubblica amministrazione, accedendo a documenti e dati sensibili, fornendo indicazioni al personale del Comune anche sulle attività da compiere".

Ma lo staff, fa notare la consigliera di minoranza, è stato nominato e contrattualizzato dopo un mese, con la determina 1.160 del 10 novembre. E chiede: "Come hanno operato queste persone nella struttura fino al 10 novembre, chi le ha autorizzate a controllare le Pec del Comune e soprattutto a disporre di una Pec propria con dominio Comune di Chieti, a controllare la posta dell'ente in entrata e in uscita con account comunali e come hanno fatto a operare, scoperti di posizioni assicurative, quindi mettendo a repentaglio l'ente, e soprattutto chi ha gestito fino al 10 novembre la pagina Facebook del Comune?". 

L'assessore al Personale, Enrico Raimondi, citando il regolamento del consiglio comunale, ribatte che l'interrogazione "dovrebbe essere dichiarata inammissibile", perché non rientra tra i casi previsti. "Parliamo di fatti antecedenti alla costituzione dello staff del sindaco e dei relativi contratti", dice. 

Raimondi spiega di aver chiesto informazioni, "anche se non dovrebbero riguardare il consiglio comunale, e le circostanze che descrive non sono state riscontrate dagli uffici competenti. Per cui, penso che debba porre queste domande ad altri organi amministrativi. Gli atti di gestione del personale - aggiunge - non rientrano nelle competenze né del sindaco né della giunta: il sindaco si limita a nominare persone di fiducia, come prevede la legge. Se vi fosse stata persona non autorizzata, immagino che la struttura amministrativa avrebbe provveduto a segnalare la questione e provvedere di conseguenza". 

"Posso rassicurare il consiglio comunale - puntualizza - sul fatto che, se le persone, che non sono peraltro individuate nell'interrogazione, hanno prestato attività di collaborazione, non hanno percepito alcun compenso, rendendo di fatto irrilevante quel che viene richiesto. Gli uffici mi hanno assicurato che non c'è stata alcuna violazione perché queste persone, anche se hanno collaborato, non hanno ricevuto compenso e non hanno dato direttive al personale, che vengono date dal dirigente in qualità di datore di lavoro". 

Ma la capogruppo di Fratelli d'Italia, a sua volta, accusa: "L'assessore Raimondi mente sapendo di mentire". E poi minaccia: "Con le prove di quello che dico ci riserviamo di adire l'autorità giudiziaria e gli ordini professionali".

Poi, caustica, chiosa: "Quando non si dorme per una settimana riconoscendo l'errore, si dovrebbe porre rimedio, non ostinarsi a difenderlo". Il riferimento è alle parole del sindaco Ferrara che sette giorni fa, in conferenza stampa, aveva spiegato di "essere stato male una settimana" per le accuse sulla costituzione dello staff, che persino gli alleati di Articolo 1 avevano tacciato come "politiche clientelari".

Nella seconda parte dell'assemblea trasmessa ieri in diretta Facebook, i toni si sono fatti più pacati. Prima un'altra interrogazione di Fratelli d'Italia all'assessore al Commercio, Manuel Pantalone, sui mercati cittadini. Poi, la discussione sugli ordini del giorno di Mario De Lio (Udc), sull’uso dell’Ecobonus per la ristrutturazione degli alloggi popolari, respinto dall'assise civica, e del gruppo La sinistra con Diego, sull'attivazione dell'Unità di cure complesse primarie e dell'ambulatorio della fragilità, poi ritirata. Ritirata anche la mozione di Stefano Costa (Forza Chieti), che proponeva di dimezzare i canoni di locazione e gli importi della Tari per le associazioni di volontariato

È stata invece approvata all'unanimità la mozione del gruppo Lega sulla ricompensa al valor civile di tutti gli operatori sanitari dell'ospedale Santissima Annunziata impegnati nella prima fase dell'emergenza Covid. 

In una nota, i consiglieri Liberato Aceto, Mario Colantonio, Fabrizio Di Stefano ed Emma Letta esprimono soddisfazione e "ringraziano tutti i gruppi consiliari e i singoli consiglieri che hanno contribuito con i loro interventi alla condivisione dell'atto che avvia ufficialmente l'iter amministrativo per l'assegnazione di ricompensa al valor civile da conferire al personale medico, paramedico e agli operatori sanitari dell'ospedale clinicizzato di Chieti che, con grande abnegazione e spirito di sacrificio, quotidianamente prestano le cure necessarie ai tanti malati di Covid 19, alcuni dei quali purtroppo scomparsi per le complicazioni sopravvenute".

"L'atto di coraggio che ispira questo riconoscimento - precisano chiarendo alcuni dubbi emersi durante la seduta consiliare - è contenuto proprio nel testo della mozione approvata, che restringe il campo d'azione al trascorso periodo di marzo-aprile 2020, ma ha come finalità quella di lasciare indelebile un grazie a tutte le figure, nessuna esclusa, che operano nell'ospedale clinicizzato di Chieti, per essere stati e per essere ancora presenti in prima linea per la dura battaglia per la vita contro il Covid-19. Con questo atto, la città di Chieti compie il primo passo affinchè venga riconosciuto un giusto riconoscimento al Merito Civile, ringraziando doverosamente tutti gli eroici protagonisti".

Adesso l'iter continuerà la fase istruttoria mediante un atto di giunta municipale che farà propria la mozione approvata, quale atto di testimonianza popolare della città di Chieti, per poi inviare gli atti richiesti alla prefettura e al ministero competente. 

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