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Quattro sindaci contro il biometano, "Ora prendano posizione su Stogit e metanodotto"

L'appello di Rifondazione Comunista Vasto e Sinistra Anticapitalista a fare chiarezza su quei progetti che influiranno sul basso e medio Vastese. Risoluzione in Regione del consigliere M5S Smargiassi

Il partito della Rifondazione Comunista di Vasto e Sinistra Anticapitalista Abruzzo plaudono all’impegno che i sindaci di Cupello, San Salvo, Lentella e Monteodorisio stanno portando avanti contro la costruzione della centrale a biometano proposta dalla Hoffenberg e chiedono una presa di posizione anche su Stogit e metanodotto Larino-Chieti.

I rispettivi consigli comunali delle quattro città hanno espresso parere contrario verso la realizzazione dell'impianto in località Montalfano a Cupello e chiesto al presidente della Regione Luciano D'Alfonso un incontro urgente per discutere della questione minacciando, in caso contrario, una grande manifestazione sulla Trignina il 19 marzo prossimo.

“Accogliamo positivamente la volontà di esporsi a difesa del territorio – si legge in una nota di Rifondazione -  E’ un impegno sempre auspicabile, ancor di più quando la popolazione viene informata adeguamente. Alla luce di questo impegno da sentinelle e difensori, ci preme portare l’attenzione anche su altre criticità dello stesso territorio. A partire dalla presenza dell’impianto della Stogit, uno dei più grandi d'Italia, su cui persistono problematiche a nostro avviso ancora irrisolte, fino al progetto di metanodotto Chieti-Larino che attraverserà anche contrada Montalfano nel Comune di Cupello”.

Già negli anni scorsi il circolo di Rifondazione Comunista di Cupello aveva chiesto di rendere pubblico quanto stabilisce la convenzione tra i comuni di Cupello, Lentella e Monteodorisio e la ditta su varie questioni, tra cui l’ecoristoro e il piano di investimento dello stesso. “La convenzione – spiegano - prevede misure di riequilibro ambientale (creazione aree verdi ed eco piazzole, installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili  negli stabili pubblici, incentivi per la raccolta differenziata ed altri) che non ci risultano ad oggi realizzate. A seguito di alcuni episodi di odori nauseabondi nell’aria mai chiariti, fu proposta l’installazione di una centralina fissa, a tutela sia dell’azienda che dei residenti, anche utilizzando parte dei 3.280.000 euro previsti dalla Convenzione con la Stogit. Per le notizie in nostro possesso non è ancora avvenuto – aggiungono -  Così come non ci risulta completato l’iter del Piano di Emergenza Esterno, previsto dalle direttive europee note come “Seveso” per gli impianti definiti “a rischio di incidente rilevante”.

Da qui la richiesta di rendere pubblica la posizione sull’ampliamento dell’impianto Stogit, con quattro nuovi pozzi attualmente ancora in fase di Valutazione d’Impatto Ambientale, e sul passaggio del metanodotto Larino-Chieti.  “Progetti che – concludono - influiranno sulla situazione del nostro territorio. Serve chiarezza a 360°, su tutto quanto  coinvolge una zona già gravata da troppi fattori inquinanti”. 

RISOLUZIONE IN REGIONE - Intanto il consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi ha presentato una risoluzione sulla centrale che dovrebbe sorgere a Cupello che invita a tenere in considerazione il contributo dei comuni vicini al sito interessato dal progetto. "Con la risoluzione, - spiega -  puntiamo forte ad ottenere che non vi sia fretta nel decidere ma soprattutto che ogni decisione sia il frutto di un lavoro di ascolto e di confronto con i comuni ed i cittadini che dovranno negli anni confrontarsi con una centrale a biomasse, ed hanno quindi il diritto di essere messi al corrente su eventuali rischi correlati alla realizzazione ma soprattutto di essere parte attiva nel processo di valutazione del progetto di realizzazione della centrale".

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