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Scritta antifascista, Di Primio: "Non si difende un valore imbrattando i muri"

Il primo cittadino commenta negativamente la frase "L'Abruzzo è antifascista" apparsa ieri su una facciata del palazzo della Camera di Commercio per protestare contro il corteo di Casapound: "Sono delinquenti comuni"

"Ancora una volta delinquenti comuni imbrattano la nostra città nascondendosi dietro valori che, se qualcuno vuole difendere, certo non certo può farlo sporcando i muri e i monumenti di Chieti".

E' questo il commento del sindaco Umberto Di Pimio alla scritta "L'Abruzzo è antifascista" apparsa ieri su una facciata del palazzo della Camera di Commercio, in pieno centro a Chieti, per protestare contro il corteo di Casapound. Il primo cittadino, poi, aggiunge quanto segue:

"Mi piacerebbe che i nostrani comunisti, o postcomunisti che dir si voglia, e anche coloro che animano associazioni culturali cittadine e perché no, anche l’Anpi, prendessero le distanze da chi non difende un valore, ma mette in mostra tutto il proprio disvalore sociale imbrattando i muri e i monumenti della città. Ovviamente questo vale per tutti, anche portatori di altre idee o interessi che, imbrattando la nostra città, la rendono meno bella".

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