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"Lo screening di massa con i test rapidi non è efficace": l'affondo di Marcozzi (5 stelle) contro la Regione

La capogruppo pentastellata, alla luce della crescita dei contagi, continua a incalzare la giunta Marsilio sulla necessità di usare i test molecolari, anziché gli antigenici

I contagi in aumento tra Chieti e Pescara, le località più colpite dalla nuova ondata di Covid 19 e in particolare dalla variante inglese, hanno obbligato la Regione a istituire, per le due province, la zona rossa a partire da domani (domenica 14 febbraio). 

Ma sulla gestione dell'emergenza sanitaria arriva l'attacco dell'opposizione. 

“Nonostante gli screening a tappeto effettuati con i test rapidi abbiano scovato pochissimi casi di positività al Covid-19 in percentuale al numero di rilevamenti effettuati - attacca la capogruppo del Movimento 5 stelle, Sara Marcozzi - i contagi aumentano. Ogni volta che abbiamo provato a sollevare dubbi sull'affidabilità degli screening di massa con test rapido invece che con tampone molecolare, abbiamo ricevuto come risposta solo attacchi propagandistici dal centrodestra, che mai entravano nel merito della questione da noi sollevata".

"Persino relativamente al 'caso Guardiagrele' dove, a fronte di oltre 4.300 test solo due persone sono risultate positive (secondo i dati diffusi dal Comune, su 4.443 tamponi effettuati, sono emersi 10 positivi, ndc), nonostante Guardiagrele sia stato un cluster della cosiddetta 'variante inglese'. Sarebbe interessante capire come Marsilio e company spiegano tali macroscopiche discrepanze e quali siano le motivazioni che hanno portato il presidente a prendere una scelta tanto estrema nonostante le costanti rassicurazioni sul controllo a tappeto della cittadinanza. Mi auguro che, almeno stavolta, sia fatta chiarezza agli abruzzesi", conclude Marcozzi. 

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