Sulla sanità Paolucci (Pd) si rivolge ad Asl e Regione: "Ascoltare i primari, il loro allarme non può essere ignorato"
Il consigliere regionale chiede di salvaguardare scuole di specializzazione, specializzandi e percorsi formativi
“Regione e Asl diano ascolto e risposte ai primari del Ss Annunziata, il loro allarme non può essere ignorato". il consigliere regionale del Partito Democratico, Silvio Paolucci interviene dopo le polemiche tra Asl e comitato ristretto dei sindaci sulla questione sanità.
“Ho proposto una nuova convenzione università- Regione - Asl, vista l'inerzia del governo regionale e ho depositato un’interrogazione per conoscere intenti e tempistiche dell'esecutivo. La Regione deve scendere in campo con risposte e azioni concrete per rispondere all’importante grido di allarme lanciato dai primari del Ss Annunziata durante l’ultima seduta del Comitato ristretto dei sindaci. La situazione è grave, bisogna dare priorità alle convenzioni con i reparti per salvaguardare scuole di specializzazione, specializzandi e percorsi formativi che, per ammissione dello stesso Magnifico Rettore Stuppia, sono a rischio, insieme all’università".
Per Paolucci "serve una strategia che potenzi organici e reparti, perché sia garantito il diritto alle cure dei cittadini e si investa sui percorsi formativi dell'ateneo. Spiace rilevare che alcuni rappresentanti istituzionali siano corsi in soccorso politico di un manager in evidente difficoltà, che nega qualsiasi confronto e non dà risposte, piuttosto che chiedere interventi a vantaggio dei presidi territoriali. Le difficoltà sono confermate da tutti gli operatori sanitari del Santissima Annunziata, tanto forti e condivise da spingere sette primari che rappresentano la quasi totalità delle specializzazioni del clinicizzato, a esternarle in sede di riunione del Comitato dei sindaci, che non è un organo politico come vorrebbe Schael, ma è un organo di supporto alle scelte della Asl e a servizio della comunità sanitaria. Non si può ridurre una situazione tanto importante a uno scontro politico, peraltro fra organi e ruoli che politici non sono.
Per questo chiamiamo in causa la Regione, pronti a fare la nostra parte perché ci sia il giusto ascolto e l’impegno a trovare soluzioni che ad oggi non abbiamo visto, tanto che fra crollo di prestazioni, organici al lumicino e mobilità passiva, la sanità della provincia attraversa uno dei suoi momenti peggiori. E questo non è possibile“.