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San Salvo: Magnacca bacchetta Renzi, “Siamo stati abbandonati”

Sul numero odierno de Il Centro è stato pubblicato un intervento del sindaco di San Salvo sulla condizione degli amministratori locali in rapporto al governo Renzi

Sul numero odierno de Il Centro è stato pubblicato un intervento del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, sulla situazione che si è generata nei Comuni e sulla condizione degli amministratori locali in rapporto al governo Renzi. Magnacca non usa mezze parole e attacca: “Siamo stati abbandonati”.

“Dallo scorso febbraio, da quando  Matteo Renzi è il presidente del Consiglio dei ministri, il governo ha iniziato una continua e costante operazione di marketing elettorale – scrive il sindaco di San Salvo – Stiamo assistendo a un’intesa attività di spot e di effetti annuncio, ma che oltre alle parole non sta producendo risultati nei confronti dei cittadini. Si tratta di semplici azioni auto promozionali, che stanno invece mettendo in seria difficoltà gli amministratori comunali e provinciali. Si è proceduto, in questi primi mesi, giorno dopo giorno,  a tagliare le risorse agli enti locali, che sono stati lasciati nelle condizioni di non potere più garantire servizi ai cittadini, questi ultimi vessati da una tassazione che invece di essere semplificata è stata moltiplicata in numero e nelle somme da pagare”.

Secondo Magnacca, con le sue azioni Renzi “sta rumorosamente smentendo se stesso. Il premier, appena insediatosi a Palazzo Chigi, ha scritto a tutti i sindaci d’Italia chiedendo ai suoi colleghi di indicare e inviare con urgenza la documentazione per interventi per rimettere in moto la scuola italiana per una rinascita che passa anche e soprattutto attraverso l’edilizia scolastica. Situazione ancor più incredibile quella che si è determinata chiudendo i cordoni della borsa azzerrando i trasferimenti dello Stato verso i Comuni senza fornire né linee di indirizzo né indicando le azioni attivabili negli enti locali”.

Tiziana Magnacca denuncia il fatto che i sindaci “sono stati lasciati soli a se stessi anche per le decisioni da prendere in materia di fiscalità comunale. Come sindaci siamo alla sfinimento. Molti di noi sono stati messi in condizione di dover alzare bandiera bianca. Non siamo in grado di dare delle risposte ai nostri concittadini. Tutto questo è umiliante e mortificante”.

Infine un appello al presidente del consiglio: “Non può pensare di ridurre i sindaci al ruolo di semplici esattori dello Stato. Non è questa la ragione per la quale si è dato vita al sistema delle autonomie locali”.

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