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La maggioranza non si presenta in aula, salta di nuovo il consiglio sul bilancio

Si va in seconda convocazione, ma se i "ribelli" di Forza Italia non fanno pace con il sindaco, arriva il commissario

Ore 9.30: la seduta è sciolta. È finito così, subito dopo l'appello, il consiglio comunale in programma questa mattina, per discutere del bilancio previsionale. Assenti i cinque consiglieri di Forza Italia, gli altri esponenti di maggioranza presenti in aula non hanno risposto all'appello, facendo mancare così il numero legale per proseguire la seduta. E, ora, il futuro politico e amministrativo del Comune di Chieti resta un'incognita.

Pende come una spada di Damocle la diffida inviata dal segretario generale Celestina Labbadia ad approvare il bilancio entro 15 giorni dalla precedente seduta in cui il documento è stato ritirato, a cui sono seguite poi le dimissioni del sindaco Umberto Di Primio. Martedì 2 luglio, data in cui l'assise civica è convocata in seconda convocazione, è l'ultimo giorno utile per l'approvazione. Dopodiché, arriverà il commissario. 

In più, sabato 6 luglio scadono i 20 giorni entro i quali Umberto Di Primio può ritirare le dimissioni formalizzate il 17 giugno, ma la pace con i "ribelli" di Forza Italia, nonostante si stia lavorando per favorirla, non è ancora stata siglata. 

Gli esponenti del partito di Berlusconi hanno avuto diversi incontri - l'ultimo ieri pomeriggio - con i vertici di Teateservizi, per verificare se la loro richiesta di stabilizzare i 18 vincitori del concorso del 2008 possa essere esaudita. E, secondo quanto ha assicurato il capogruppo di Forza Italia Marco D'Ingiullo, la quadratura del cerchio sarebbe stata trovata, anche se ora tocca ai vertici della partecipata e al Comune formalizzare la questione. 

C'è, però, un dubbio, sollevato dai consiglieri del gruppo "Chieti. Da capo": la graduatoria con durata triennale sarebbe scaduta lo scorso novembre e dunque il concorso dovrebbe essere ripetuto. 

In più, resta in bilico la questione politica della richiesta di dimissioni dell'assessore Carla Di Biase, che si sta tentando di risolvere a livello regionale. Mentre i protagonisti, seppure sottovoce, si dicono ottimisti, è certo che una delle due parti dovrà necessariamente fare un passo indietro per richiudere la frattura al momento ancora non sanata.

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